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Il Parma ha scoperto un attaccante che a 19 anni ha scatenato l’interesse di diversi club

Dietro quella mascherina si nascondeva un sorriso da ‘spaccone’, tipico di quelli che sanno il fatto proprio. Nella testa ricoperta da riccioli sparati all’insù Bonny aveva pensato di stupire tutti con un colpo di teatro al suo arrivo a Parma, come se fosse ancora allo Châteauroux. Pensava a qualcosa come: “Ok, scendo dal van nero e mostro a tutti la mia voglia di spaccare il mondo”. Infatti, appena ha varcato la soglia dell’Hotel che lo ha ospitato al suo arrivo in città, nell’agosto del 2021, ha detto ai pochissimi giornalisti presenti di essere il nuovo centravanti del Parma e che lo avrebbe fatto notare segnato tanti gol.

Era bello pimpante, Bonny all’epoca diciassettenne sul quale lo scouting crociato aveva puntato moltissimo. L’allora responsabile Massimiliano Notari lo aveva seguito quando ancora era al Monaco ed era rimasto impressionato da questo ragazzone che riusciva ad abbinare fisicità e tecnica dentro a un fisico statuario, che andava quasi oltre a quella che era la sua età. Il tutto con una personalità forte, non proprio di chi non è neanche maggiorenne. Un prodotto grezzo da lavorare, dietro al quale si intravvedeva grande una buona dose di talento. Da coccolare: Enzo Maresca lo ha aggregato subito tra i grandi centellinandone l’impiego: appena 23’ in 13 partite con l’ex Manchester City in panchina. Più continuità gli ha dato Beppe Iachini che gli ha ‘regalato’ dieci presenze nella sua parentesi, una da titolare. Prima che venisse mandato in Primavera, dove ha disputato quattro partite senza lasciare traccia alcuna, Bonny stava per essere bollato come un oggetto misterioso, un ragazzo con delle qualità che però non riusciva a mettere in mostra e che spesso venivano schiacciate dalla sua esuberanza. Carattere forte, quello di Ange-Yoan, che sotto i dettami di Fabio Pecchia l’anno scorso ha trovato maggiore continuità: 28 presenze tra campionato, playoff e Coppa Italia conditi da un gol di ottima fattura al Brescia e da un assist. Bonny ha fatto vedere nell’ultimo scorcio tante delle sue qualità che intanto ha innaffiato con costanza e lavoro, giorno dopo giorno, attirando verso di sé interesse di Ligue1 e Premier League (squadre di seconda fascia come Everton e Southampton).

Ha rischiato di essere l’uomo copertina, Bonny. Proprio lui che contro il Cagliari ha illuso il Tardini con un tocco felpato che però non è servito a spingere il pallone tutto oltre la riga di porta, ma solo un po’. Era stata una zampata da opportunista che ha rischiato di regalare l’accesso alla finale dei playoff. Illusione durata pochissimo. Meno della voglia del ragazzo di continuare in Serie B per un altro anno. È stata fondamentale l’opera di convincimento della società che ha rinnovato il contratto a uno dei giocatori sui cui punta maggiormente. Il francese ha allungato fino al 2026: il resto lo ha fatto la respinta delle richieste per un giocatore cresciuto e pronto a imparare, giorno dopo giorno, cose nuove. Movimenti, atteggiamenti, cura del particolare. In questo precampionato, Pecchia gli ha dato fiducia riportandolo al centro dell’attacco, responsabilizzandolo e guidandolo nell’assalto dello spazio, nell’andare alla ricerca della profondità e nel dialogo con i compagni. E i frutti si sono visti nella partita di Coppa Italia contro il Bari, dove Bonny ha brillato e si è mostrato all’altezza della situazione. Gol, tante giocate, sponde e scatti: con il passare del tempo sembra anche che i compagni abbiano imparato a fidarsi di lui, che riesce ad abbinare tecnica e fisicità facilmente. Paga in termini di rapidità, per via di una stazza importante, ma il talento di Aubervilliers, coltivato all’ombra di Parigi, ha ancora margini per crescere. Lo farà al Parma, almeno per quest’anno, tranne che non arrivi un’offerta a due cifre – mettiamola così -. Sarebbe l’unica situazione che costringerebbe il Parma a privarsi di Bonny. Nel rispetto del mercato e delle sue leggi, e nel rispetto di Ange-Yoan che sta diventando più maturo e ha messo da parte qualche capriccio. E, pare, abbia gettato anche la mascherina dietro la quale nascondeva quel sorriso da spaccone che in fondo gli è rimasto: perché è tipico di chi ha 20 anni.

 

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