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Man prova a riprendersi il Parma

Tecnica, dribbling e rapidità: così il romeno deve tornare protagonista

Dennis Man, la ripartenza. Dopo un avvio boom e un lungo periodo di smarrimento vissuto tra ottobre e i primi mesi del 2023, il romeno prova a ripartire dal grande gol segnato al Cagliari, con l’intento di non gettare alle ortiche l’ennesima possibilità che il destino gli ha messo a centro tavola in questa avventura a Parma. Tribolata, piena di aspettative altissime sgonfiate puntualmente e svanite giornata dopo giornata. Il sinistro con il quale ha ribaltato il Cagliari sabato, per il quinto gol del suo campionato modesto, non può certo bastare per un giocatore con quel talento, ma rappresenta di sicuro un altro trampolino dal quale il24enne di Vladimirescu pensa il rilancio. Nota positiva: in 24 partite ha segnato lo stesso numero di gol messi a segno in due stagioni. 

È la decima rete italiana di Man che lunedì ritrova il Benevento, la prima squadra italiana alla quale ha segnato (stagione 2020/2021). In 66 presenze con la maglia del Parma, Dennis ha mostrato più volte lato oscuro della sua luna, sollevando dubbi e perplessità sul suo operato. “Questa stagione è dura – ha detto a fine partita – non sono ancora riuscito ad avere la continuità. Mi alleno comunque tutti i giorni e, quando mister mi fa giocare, voglio aiutare la squadra“. Parole che sanno di cambiamento, anche nel modo di pensare e affrontare il prosieguo decisivo anche per Man che, da quando è a Parma, ha visto il suo valore scendere vorticosamente: il cartellino del romeno vale (fonte transfermarkt.it) 4 milioni di euro, circa 8 in meno rispetto a quelli che ha sborsato Kyle Krause per assicurarselo. 

Ma il vento del cambiamento, se soffierà ancora con la costanza vista contro il Cagliari, potrebbe spingerlo a scrivere un’altra storia: lunedì proverà a strappare una maglia da titolare nel tridente di Fabio Pecchia. Da qui alla fine servono tutte le sue qualità da incursore, il suo spunto e la sua progressione che spesso lo porta ad arrivare sul fondo o a venire in mezzo al campo per giocare con i compagni, calciare o creare la superiorità numerica. Ma la qualità che ha fatto maggiormente la differenza è stata la concentrazione messa in campo, tante volte assente. Con in campo la testa giusta, Man diventa una carta importante nel mazzo di Pecchia. Lo dicono i numeri di Opta, lusinghieri: 26 minuti, 9 tocchi, un gol (grandissimo gol) e una percentuale alta di precisione di passaggi (83%). Man può essere un giocatore determinante nel prossimo mese, l’allenatore glielo sta facendo capire allenamento dopo allenamento. Lo striglia in campo, lo coccola fuori attraverso un senso di protezione che funge da corazza per il ragazzo, troppe volte finito in un vortice di pressapochismo che ha limitato le sue qualità offuscandone il talento indiscusso. Contro il Cagliari ha mostrato tutta la differenza che è in grado di fare con una giocata. Se attaccasse la spina per tutta la partita… 

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