La vittoria sul Cagliari ha dato lo sprint giusto per puntare in alto
Il rendimento delle ultime quattro giornate del Parma è da alta classifica. Da un lato aumenta le speranze per un playoff da protagonista, dall’altro accresce i rimpianti per aver tardato nel fare sul serio. Ma la classifica è lì, sostiene il sogno del presidente Kyle Krause che è ancora quello di arrivare in Serie A. Il Parma in questo finale di stagione si è guadagnato un posto nell’Antipurgatorio dantesco, lavora per traghettarsi allo step successivo e affrontarlo nelle migliori condizioni possibili. Che vorrebbe dire quarto posto. La posizione attualmente occupata dal Südtirol dista due punti. La strada non è in discesa, la vittoria sul Cagliari in rimonta – con tanto di sorpasso in classifica – ha rinforzato la convinzione del Parma che crede più che mai nella rimonta ma da sola non basta.
La forza del collettivo
Ma al di là degli aspetti motivazionali c’è da osservare che il Parma appare una squadra lanciata verso l’obiettivo perché sembra aver raggiunto un buon equilibrio tra la qualità del gioco e la tenuta psicologica. Come certifica la vittoria in rimonta, appunto. Nel secondo tempo, il Parma ha avuto la supremazia del campo, è apparso per larghi tratti padrona della gara per manovra, aggressività e pericolosità sotto porta, come ha spiegato Pecchia nel post partita. Un atteggiamento più responsabile e convinto. Certo, non si può sorvolare la sufficienza con cui si maneggiano determinate situazioni, vedi il rigore di Mihaila e lo ‘scippo’ a Dennis Man che alla fine ha ceduto alle insistenze dell’amico regalandogli il rigore che poteva chiudere la partita. “Chiaramente l’errore dal dischetto non ha pesato sul risultato. Altrimenti l’avrei ammazzato… – ha detto scherzando Pecchia dopo il cucchiaio -. Oggi abbiamo raccolto. Ed è gratificante. Un girone fa a Cagliari abbiamo giocato molto meglio, questo fa parte di una stagione così. Abbiamo veramente bisogno di tutti, tutti dentro”. L’elogio collettivo comprende sia l’aspetto tecnico che caratteriale. Il Parma sembra abbia gestito bene le energie, il gruppo sembra anche più temprato dal punto di vista psicologico e qui va dato merito al lavoro dell’allenatore che ha cercato di tenere tutti sulla corda, raccomandandosi di fare i conti solo dopo l’ultima partita.
Chi entra adesso incide. E Vazquez è sempre più leader
Intanto Pecchia ha trovato rinforzi strada facendo: da Camara, sempre prezioso quando entra e pronto a interpretare la gara in maniera attenta e aggressiva, a Man che sabato ha estratto dal cilindro un grandissimo gol riscoprendosi decisivo e tornando a far sperare i tifosi – troppe volte illusi – di essere arrivato nella fase della piena maturazione. Poi c’è Franco Vazquez, un giocatore che ormai sa quando deve usare la sciabola e quando deve usare il fioretto. Sabato ha preso ancora una volta per mano i suoi facendo valere tasso tecnico ed esperienza e affermando la sua leadership in mezzo al campo. El Mudo sa stappare le partite, sa raffreddare il pallone quando scotta e conosce dinamiche che al resto dei compagni paiono scontate ma che non lo sono. Ha malizia e un talento straordinario, capace di risolvere la gara in qualsiasi momento. La rimonta è partita da lui: rigore guadagnato e trasformato per il nono gol stagionale. E adesso anche per lui verrà il bello: si giocherà sempre per vincere perché in palio ci saranno punti pesanti.
