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Dirige l’orchestra el Mudo Vazquez

Il numero dieci del Parma fa girare tutta la squadra: assist e gol contro il Genoa, si carica la squadra sulle spalle

Quando dirige il maestro Franco Vazquez, il Parma canta che è una meraviglia. È successo contro il Genoa domenica pomeriggio e, guarda caso, il Tardini è tornato a sentirsi vivo e trainante come un tempo. Si è trasformato in un grande palcoscenico anche e soprattutto grazie alle giocate del Mudo. Con una ha stappato la partita firmando in modo autorevole l’assist numero quattro della sua stagione. Con l’altra ha trasformato con freddezza il calcio di rigore, il terzo in campionato, che ha proiettato il fantasista a quota cinque gol in stagione e ha messo il guinzaglio al Grifone che intanto aveva abbassato le ali, disarmato dopo novanta minuti ad alto livello del Parma. Alberto Gilardino si è trovato così costretto a riporre il suo violino nella custodia, proprio nel teatro che lo ha visto suonare all’inizio della sua straordinaria carriera. Gila ha applaudito la sinfonia del Parma che, sotto la direzione del Mudo, ha staccato il biglietto per la nona vittoria in campionato. Ma il rinnovo di contratto resta un miraggio per il numero dieci. El Mudo aspetta una chiamata dalla società, che sa di poter contare sulla sua disponibilità ad allungare il rapporto. Vazquez a Parma vuole rimanerci, si sente a casa. Non è un mistero che il suo entourage abbia fatto un’apertura totale al club e aspetta una telefonata per sedersi al tavolo. Il suo contratto scade nel 2023, ma poggia su una clausola che prevede il rinnovo automatico in caso di Serie A per un altro anno. C’è attesa da una parte e freddezza dall’altro. Il direttore sportivo del Parma, Mauro Pederzoli, qualche giorno fa aveva detto in conferenza stampa di non avere fretta. “Non abbiamo parlato con nessuno, in questo momento è evidente che dobbiamo essere concentrati sul campo, per migliorare il nostro rendimento e i nostri risultati. Poi si parlerà del resto”. Non c’è tutta questa fretta e, forse, nemmeno l’intenzione di voler andare avanti da parte della dirigenza crociata che intanto gli ha chiesto di prendersi sulle spalle il gruppo. E trascinarlo, insieme a Buffon, verso la continuità. Intanto Vazquez è sempre più al centro del progetto di Pecchia. Lo dicono i numeri dell’argentino, che resta il calciatore più utilizzato: 22 presenze in campionato, 24 in totale comprese due partite di Coppa Italia contro Bari e Inter. 2.087 minuti, più di tutti i compagni. Primo anche per tiri (67), Vazquez domenica ha toccato 62 palloni, giocandone diversi da regista con una precisione del 65% e anche qualcuno da mediano: 8 i possessi recuperati dal Mudo che è andato al tiro cinque volte, più di Zanimacchia, Benedyczak e Bernabé messi insieme. E, come se non bastasse, ha mandato al tiro tre volte i compagni, dimostrandosi ancora una volta imprescindibile per lo sviluppo del gioco di Pecchia. Che intanto si gode la sua musica, in attesa di un rinnovo che resta ancora distante.  

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