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Bernabè: “Felice al Parma, obiettivo serie A e doppia cifra”

Il centrocampista spagnolo convocato nell’Under 21 si confessa al Mundo Deportivo. “Un sogno diventato realtà, la società mi è stata vicino”

Il centrocampista spagnolo del Parma, Adrian Bernabè, ha parlato dal ritiro della Nazionale Under 21 al Mundo Deportivo partendo dalla sua prima stagione in Italia. “Ho un contratto di altri tre anni con il Parma. Sono molto felice lì. Mi hanno dato l’opportunità ad inizio stagione di stare con loro e mi sono stati vicino durante i mesi d’inattività. Penso solo a fare del mio meglio quest’anno e vedere se possiamo salire in serie A. È il progetto che ha il club e abbiamo giocatori per farlo. Poi verrà quello che verrà, ma al Parma sono molto contento”.

OBIETTIVI. Logicamente dipende da dove mi mette il nuovo allenatore. Vorrei finire in doppia cifra sia nei gol che negli assist. E i cartellini gialli li lasceremo a cinque“.

CONVOCAZIONE.Ero a casa e ho ricevuto un messaggio dal ct. All’inizio non ci credevo, un sogno diventato realtà. È stato un momento molto bello. È stata un po’ una sorpresa. Non avevo idea che mi stessero seguendo. Dato che giochi in serie B, pensi che sia un po’ più difficile arrivarci e ne sono molto onorato“. 

POSIZIONE.Quando ho iniziato a giocare con Giuseppe Iachini lo facevo più nel ruolo di centrocampista difensivo, mi ha detto che mi vedeva lì per prendere palla. Sono stato bravo, non è quello che mi appassiona di più, ma mi piace“.

BILANCIO.La verità è che mi sono sentito molto bene nella mia prima stagione nel calcio professionistico, soprattutto a livello fisico, che è un cambiamento molto importante, anche tecnicamente, e spero che continui così“.

BARCA.C’era un’opportunità di tornare a casa, sì. Sono sempre stato molto grato al Barça per quello che mi ha dato nei cinque anni in cui sono stato lì, ma alla fine il calcio è questione di decisioni e ho deciso, creduto e pensato che l’opzione migliore fosse quella di andare in Italia perché avevo condiviso un anno, l’ultimo al City, con Enzo Maresca, e mi ha dato fiducia. Ho capito che era il momento di fare il salto nel calcio professionistico“.

ARITMIA CARDIACA.È stato il momento più difficile di tutta la mia vita. Sono stati due o tre giorni molto difficili, ma alla fine abbiamo trovato la soluzione e grazie a tutto il team che mi ha aiutato a risolvere la situazione, siamo riusciti ad andare avanti. All’inizio mi dissero che avevano trovato qualcosina, ma non di non preoccuparmi perchè poteva essere una conseguenza del Covid e che sarei andato a Milano a fare dei test. Ma quello stesso pomeriggio il dottore è venuto a trovarmi e mi ha detto che era qualcosa di più serio, che dovevo operarmi se volevo giocare di nuovo e che avremmo preso la decisione più tardi. A quel tempo ero con il mio rappresentante, che è come la mia famiglia, e ho passato un brutto periodo. Il giorno dopo i miei genitori e mia sorella si sono trasferiti ed è stato un periodo molto difficile per me. Ci sono stati momenti in cui ho pensato a cosa avrei fatto se non avessi ripreso a giocare. Ma grazie a Dio tutto è andato bene e velocemente e ho potuto godermi ciò che mi piaceva di più. Se fossero passati 16 mesi non avrebbe avuto importanza, l’importante era tornare”.

BUFFON.Quando ho avuto il problema, mi ha mandato un messaggio vocale e mi ha detto che mi stava aspettando, che voleva davvero incontrarmi. Molto nobile. Quando ho iniziato a lavorare con lui, ho trovato un ragazzo meraviglioso. Aiuta molto, soprattutto, i giovani portieri. È un leader“.


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