Il vice allenatore del Parma: “Volevamo dare una gioia e una soddisfazione ai tifosi, ma non ci siamo riusciti. Quando avevamo noi la palla non girava velocemente, ma poi abbiamo alzato il ritmo”
Giuseppe Carillo è rammaricato per non aver portato a casa i tre punti. Contro l’Alessandria, il Parma ha trovato solo un punticino, continuando sulla scia della delusione un campionato quasi terminato. Resta da onorare la trasferta di Crotone. Ma per quella c’è tempo: “Affrontavamo una squadra che lotta per la salvezza – dice Carillo – nel primo tempo abbiamo giocato a ritmi bassi, ma poi abbiamo accelerato, siamo andati in vantaggio e abbiamo costruito qualche palla gol per chiuderla. Ma abbiamo subito gol su una sbavatura difensiva, la linea credo che sia una delle più giovani nella storia del Parma.
Volevamo dare una gioia e una soddisfazione ai tifosi, ma non ci siamo riusciti. Quando avevamo noi la palla non girava velocemente, ma poi abbiamo alzato il ritmo nel secondo tempo. Noi tenevamo a questa partita, la partecipazione di tutti era importante. Lo testimonia anche la confusione in certi frangenti della partita. L’arbitro non so perché abbia espulso Simy, è stato richiamato dal quarto uomo. Anche oggi abbiamo avuto tre problemi fisici. Inglese, Benedyczak che sta mettendo dei punti in testa e Bernabé. La squadra ha avuto un atteggiamento fino alla fine, oggi siamo scesi in campo con i giovani che qui possono fare benissimo.
L’arbitro? Forse pensava che Bernabé non si fosse fatto male davvero. Eppure siamo stati costretti a sostituirlo. Inglese? Oggi era normale facesse un po’ di fatica, è stato fuori per tre mesi. Nelle altre due partite era subentrato e ha fatto anche meglio. Oggi ha preso una botta dietro la schiena, costringendolo a uscire nel secondo tempo. Le voci? Non ci disturbano, queste cose a fine campionato possono essere normali”.