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Krause cerca il CEO: in lista anche Gandini, ma è difficile

L’ex dirigente di Milan e Roma, oggi Amministratore Delegato della Lega Basket, ha avuto colloqui con il presidente americano

Al di là del campo, che dà tormenti, nella testa di Kyle Krause c’è anche la riorganizzazione societaria. La separazione consensuale con Luca Carra, ex amministratore delegato che ai tempi della rinasciata ha avuto un ruolo chiave con i sette soci al timone, viene letta come l’anticipazione di un cambiamento all’interno dell’organigramma. Cambiamento annunciato anche dal presidente americano, che sta mettendo radici a Parma, per curare da vicino il progetto stadio e i suoi affari extra calcio nelle Langhe, dove a maggio nascerà un resort a cinque stelle che si aggiunge al giro grosso delle cantine. Sono giorni di colloqui serrati a Collecchio, guidati proprio dal capo d’azienda in persona. Lunghe riunioni si consumano nelle stanze presidenziali, per cercare di capire come fare per migliorare la situazione a livello di management. Entreranno due figure nuove, una delle quali sarà l’ombra di Krause, il suo uomo forte. Il braccio destro e l’uomo dei conti, espressione dell’americano. 

C’è anche Umberto Gandini nella lista stilata da KK. Il contatto con l’attuale Amministratore delegato della Lega Basket risale a dicembre. Tuttavia, un profilo alla Gandini potrebbe essere quello al quale affidare il contesto, con Kyle a fare chiaramente da supervisore. Il presidente americano sta lavorando duramente per donare al club una struttura di livello. Saranno diversi gli interventi da effettuare, a cominciare dalla scelta di una figura che possa ricoprire il ruolo di Cro (Chief Restructuring Officier), e di un Ceo (Chief Executive Officier) che affiancherà Krause. Un supporto, che tenga a bada i conti, che visioni l’operato della società e che adoperi anche delle scelte per conto di KK, accentratore sì, ma ‘costretto’ a defilarsi per problemi logistici, avendo base nell’Iowa, territorio di altro business. Il presidente sarà presente il più possibile, la sua carica e positività non mancheranno di certo alla squadra, ma la scelta di un uomo forte andrebbe letta anche in questo senso: rafforzare la propria leadership, con la presenza di un dirigente che possa rappresentarlo. L’attuale amministratore delegato della Lega Basket, alla prima esperienza fuori dal mondo del calcio, dopo che nel calcio ha trascorso circa 25 anni, deve liberarsi dall’incarico, come ha annunciato Krause in conferenza stampa qualche settimana fa. Umberto Gandini nel calcio vive praticamente da sempre. Dal 1993, quando dal mondo Fininvest passa al Milan. Berlusconi lo vuole come direttore organizzativo dell’area sportiva. Ha un’esperienza da Team Manager, poi passa a condurre l’area sportiva della prima squadra da direttore esecutivo. Lascia il Milan dopo più di 20 anni, passa alla Roma come Amministratore Delegato, dove però dura due anni. Dal 2016 al 2018. Uno sportivo a tutto tondo, Gandini. Si pensi che da giovane, invece che farsi ammaliare dalle sirene del calcio, come la stragrande maggioranza dei suoi coetanei, viene stregato dall’hockey su ghiaccio. Prima di entrare nel pallone, è stato anche opinionista televisivo per l’hockey, prima che dirigente. Giocava nella Mastini Varese, la squadra della sua città. All’età di 61 anni potrebbe mettere sul suo già solido curriculum l’esperienza di Parma. I contatti sono avviati.

Dall’altro lato, quello sportivo, c’è bisogno più o meno della stessa figura nella testa di Krause. Marcello Carli vive gli ultimi giorni da direttore sportivo del Parma, di fatto esautorato nelle scelte dal presidente (che ha condotto molte trattative di mercato in prima persona, fidandosi dei consigli del figlio Oliver e di uno scouting anch’esso da rifondare). La sua avventura è giunta al capolinea, prende piede nell’ipotesi della rifondazione una figura esterna, alla quale affiancare eventualmente il vice direttore sportivo Alessandro Lucarelli, risorsa preziosa per Krause. Potrebbe toccare alla bandiera del Parma prendere in mano le redini di un progetto ancora incompiuto, oppure rivestire lui stesso la carica di direttore tecnico per scegliere – di concerto con quello che una volta si chiamava Amministratore Delegato – un direttore sportivo che sappia garantire affidabilità e competenza, con il quale lavorerebbe a stretto contatto. Sono diversi i progetti che Krause ha in mente, tra gli altri ci sarebbe anche il nome di Raul Sanllehi, ex Arsenal. Intanto il cerchio si stringe e la separazione consensuale con Luca Carra fa pensare che qualche decisione possa esserci a stretto giro di posta.

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