Plusvalenze fittizie e bancarotta fraudolenta con distrazioni di denaro per l’ex ad tra le motivazioni della sentenza di condanna
La Gazzetta di Parma riporta le motivazioni della sentenza relativa al crac del Parma Fc che, al termine del rito abbreviato, ha visto la condanna di sei anni per Pietro Leonardi e di quattro per Tommaso Ghirardi. Il principale capo d’imputazione nelle 170 pagine depositate dal giudice Mattia Fiorentini è rappresentato dalle plusvalenze fittizie di giovani semisconosciuti, dal valore in costante aumento, fino alla cifra complessiva di 195.388.474 euro in 78 operazioni di mercato compiute dalla stagione 2009/10.
DISTRAZIONE DI DENARO. Ma sull’ex ad Leonardi pende anche l’accusa di aver attinto per questioni private denaro dalle già povere casse del Parma, fallito nel marzo 2015 sotto una montagna di 218 milioni di debiti. A suo carico figura anche la condanna per bancarotta fraudolenta con la distrazione di 113.216 euro, utilizzati al fine di pagare multe prese alla guida dell’auto aziendale, biglietti di aerei e treni per familiari o amici, soggiorni in albergo e persino i corsi Cepu del figlio. Ci sarebbero anche intercettazioni telefoniche tra il pluriomicida Eugenio Enrico De Paolini e lo stesso Leonardi, che nel gennaio 2015 gli invoca aiuto per evitare il fallimento. Mossa tardiva perchè Taci scapperà dopo appena due mesi e la gestione Manenti si rivelerà un bluff.