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Il Parma a Torino vuole archiviare il discorso salvezza

Dopo oltre tre mesi di stop riparte tra mille incognite il campionato di serie A e i crociati si ritrovano di fronte una squadra assetata di punti

Un risultato positivo ci permetterebbe di avvicinarci molto al nostro obiettivo“. Così Roberto D’Aversa è entrato subito in clima campionato alla vigilia della trasferta di Torino, che questa sera alle 19,30 segnerà la ripresa della serie A dopo oltre tre mesi di stop. Non mancheranno le incognite legate alle condizioni fisiche e mentali ma il Parma ha subito a disposizione una ghiotta opportunità per archiviare definitivamente il discorso salvezza e, perchè no, cominciare ad alzare già l’asticella.

CRISI. I granata, che con Longo hanno collezionato tre sconfitte su tre, cercano ancora i primi punti del girone di ritorno e si ritrovano avanti di due sole lunghezze sulla zona retrocessione. L’assenza dei tifosi e i ko di Ansaldi, Baselli e Verdi aiutano il Parma che, come già accaduto lo scorso anno, potrebbe lasciare sfogare i padroni di casa, obbligati a vincere, per poi punirli in contropiede.

ARMA. Ecco perchè il recupero di Gervinho, candidato a partire dal 1′ assieme a Kulusevski e Cornelius, risulta fondamentale all’interno di una squadra che, però, citando testualmente le parole di Longosi è evoluta molto e porta sei-sette uomini oltre la linea della palla in fase di costruzione”. Chiaro che, e le prime partite di Coppa Italia lo hanno ampiamente dimostrato, non si potrà attuare un pressing feroce nella metacampo avversaria. Ma la qualità degli uomini chiave e le verticalizzazioni improvvise rischiano di fare la differenza in questa prima fase atipica.

TOUR DE FORCE. Prima di un tour de force che in appena un mese e mezzo vedrà i crociati scendere in campo tredici volte. Nella prima a Torino non ci saranno il lungodegente Inglese, già rientrato parzialmente in gruppo, Grassi, Pezzella e Siligardi, che quasi certamente non sarebbero stati impiegati dall’inizio. Ma potevano essere utilissimi in corso d’opera, alla luce dell’aumento, da tre a cinque, del numero di cambi. Importante nelle prossime settimane la gestione delle forze, soprattutto, tra centrocampo e attacco, dove c’è più abbondanza di scelte anche in termini di quantità. Ma, intanto, giusto pensare a come matare il Toro ferito.

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