Il centrocampista slovacco ha segnato tre gol e ha messo a segno sei assist: ma la sua forza sta nel saper interpretare più ruoli. Potrebbe tornare utile a D’Aversa nel tour de force
E’ tempo di muscoli: e chi meglio di lui ha la forza per mostrarli con decisione? Juaraj Kucka è pronto per la battaglia. Il carro armato di D’Aversa ha i cingoli caldi e con i suoi raid (quest’anno hanno prodotto già tre centri) può garantire peso oltre che a centrocampo anche in area di rigore. Inserimenti, il pane quotidiano dello slovacco, al quale va aggiunto un companatico di tutto rispetto. L’interdizione in mediana. Il reparto di mezzo è da sempre, nell’era D’Aversa, quello più falcidiato dagli infortuni, oggi non va certamente meglio, ma sicuramente c’è meno traffico in infermeria. Con Alberto Grassi lontano dalla forma migliore, quella che a Parma non si è vista per tantissimo tempo, Hernani in leggero ritardo, Brugman sempre vigile e Scozzarella che morde il freno, Kucka è la certezza assieme Kurtic per un reparto che si fonda su forza fisica e tecnica, costruzione e distruzione del gioco avversario.
L’essenza di Kuko è racchiusa nei suoi numeri: non solo tre gol, altrettanti assist a fronte di una sostanza imprescindibile per un reparto che non può sicuramente fare a meno di lui. 1.465 minuti tradotti in 20 presenze e più ruoli ricoperti: mezzala destra, mezzala sinistra, perno centrale del centrocampo, trequartista, esterno, all’occorrenza prima punta e falso nueve. Un concentrato di duttilità e vis che si sposa bene con quelle che sono le esigenze di Bob, costretto a fare gli straordinari assieme ai suoi ragazzi per giocare tre volte a settimana. E chiudere una stagione in cui non si sa mai… .
