In Italia la Lega non ha alcun potere su format e regole del campionato a differenza della Premier dove bastano 14 voti favorevoli delle società
La Gazzetta dello Sport mette a confronto la serie A con la Premier League ma non dal punto di vista calcistico bensì da quello giurisdizionale. E anche in questo caso le differenze sono impietose: in Italia la Lega non ha alcun potere di decidere sul format del suo campionato e deve sottostare a quanto decretato dalla Federazione. Ecco il motivo per cui domani il Consiglio Federale potrebbe bocciare il piano B dei club di non adottare alcun algoritmo e, quindi, non procedere alle retrocessioni.
MODELLO PREMIER. Ben diverso il discorso in Inghilterra, dove bastano 14 voti favorevoli delle società sui 20 complessivi per rendere immediatamente effettiva ogni delibera. Domani, invece, la serie A potrà contare su soli tre rappresentanti su 21 consiglieri per cercare di far passare la propria proposta che non piace al presidente Gravina.