Il centrocampista venezuelano del Torino all’Ansa. “Mi sembra una mancanza di rispetto verso le persone che muoiono ogni giorno in Italia”
Il centrocampista venezuelano del Torino, Tomas Rincon, in un’intervista all’Ansa, non vuol sentire parlare di ripresa della serie A. “Oggi non posso pensare di riprendere a giocare, quando sento che, ogni giorno, muoiono centinaia di persone in Italia. Mi sembra una mancanza di rispetto. Per dirla tutta, non sono nemmeno sicuro che si possa riprendere questo campionato. Capisco che ci siano gli interessi dei club, ma oggi non ci sono le condizioni di salute per riprendere. Siamo disponibili a tornare in campo, ma solo quando il virus sarà debellato definitivamente“.
ZERO RISCHI. “Anche quando la situazione sarà migliorata, dovremo stare sempre attenti. Pensiamo, ad esempio, a quanta gente si dovrebbe spostare se decideranno di giocare le partite a porte chiuse. A me non pare coerente prendere in considerazione l’ipotesi di ricominciare in estate, dovendo scendere in campo ogni tre giorni, considerando le tante persone al seguito di una squadra che si spostano da una città all’altra. Certo, il calcio è importante per noi, ma adesso la cosa più importante è la salute. Non si può rischiare“.
TAGLIO STIPENDI. “Ci siamo parlati e capiamo la situazione dei club: noi giocatori siamo disponibili a venire incontro alla società per trovare una soluzione consensuale. Bisogna confrontarsi, capire se si gioca o no e fare dei distinguo: un conto è il calciatore di serie A, un altro quello di B dove molti ragazzi non guadagnano tanto. Quando finirà l’emergenza tutti ci avremo rimesso qualcosa“.