L’ex giocatore del Parma parla a La Gazzetta dello Sport da Londra. “Nessuno può considerarsi immune, servono collaborazione e rispetto”
Gianfranco Zola rilascia una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport dall’Inghilterra per trattare l’argomento coronavirus, ancora poco percepito da quelle parti. “Qui a Londra vedo pub, ristoranti, negozi aperti. Le piazze e le vie dello shopping sono affollate, pare tutto normale. E invece viviamo uno dei passaggi più difficili dal dopoguerra. Siamo tranquilli, ma sarei più sereno se riuscissi a tornare. Servono collaborazione e rispetto per il prossimo. Chi fa sport conosce il concetto di gioco di squadra. Ecco, ora il singolo non conta. Si vince se si rema dalla stessa parte”.
RIPRESA. “E’ complicato fare programmi. Tenuto conto di quel che dicono gli scienziati su incubazione e diffusione del virus, è difficile che possano tenersi gli Europei. Domani l’Uefa darà una prima risposta”.
PRIMI CASI IN A. “Nessuno è o può considerarsi immune. Esporsi significa mettere a rischio gli altri. Anche in serie A, alcuni club e vari calciatori, da Rugani a Vlahovic e altri, sono in quarantena. Credo ci sia poco da scherzare. Spero che anche qui accelerino su prevenzione e sicurezza”.