Il portiere di Torre del Greco ha parato il primo rigore della sua carriera in serie A allo specialista Quagliarella e arriva carico al San Paolo
Non sarà una partita come le altre per Luigi Sepe che sabato pomeriggio si presenterà al San Paolo nel momento migliore della stagione e, probabilmente, della carriera. Impreziosito dal primo rigore parato in serie A, sui dieci totali affrontati, a Quagliarella (non sbagliava un tiro dagli undici metri dal 4 novembre del 2018), che ha permesso di blindare i tre punti in casa della Sampdoria. In realtà si esaltò anche nell’unico altro successo esterno stagionale ai primi di settembre nella tana dell’Udinese. Che sbattè in più occasioni contro il muro eretto dall’estremo difensore.
CONTINUITA’. Per la seconda giornata consecutiva il portiere del Parma, sempre più continuo a livello di prestazioni, è risultato il migliore dei suoi ma stavolta, a differenza della beffa allo scadere subìta la settimana scorsa contro il Milan, i suoi interventi, prodigioso quello su Colley nel finale, hanno contribuito in maniera determinante all’aggancio del settimo posto. E al terzo “clean sheet” in campionato, il primo lontano dalle mura amiche, dopo quelli al cospetto di Sassuolo e Roma al Tardini.
ALLA PARI. Quando in estate decise di tornare ad indossare la maglia crociata non poteva di certo immaginare che, da lì a pochi mesi, sarebbe arrivato allo scontro diretto al San Paolo a pari punti in classifica. Merito anche del suo rendimento e, più in generale, di tutta la difesa che nelle prime quindici giornate ha concesso diciotto reti. In un bilancio non così positivo dal 2010-11 (allora furono 17 i gol subìti).
RISCATTO. Dimostrare al Napoli di essersi sbagliato a non puntare su di lui e, allo stesso tempo, dimenticare le sette sberle, tre all’andata e quattro nel ritorno, rimediate nella passata stagione dai partenopei. E’ questa la doppia missione di Gigi da Torre del Greco che ritroverà tanti amici e si godrà l’abbraccio dei suoi cari. Ma poi durante i 90′ sogna un’altra notte da protagonista. Una notte da re nel suo tempio contro la squadra del cuore.
