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ESCLUSIVA – Palmieri: “Il Parma deve tenersi stretto D’Aversa”

Il Responsabile del Settore Giovanile del Sassuolo, ex Parma, era allo Stadio per la partita con la Roma, decisa da un suo ex allievo: “Sprocati ha grandi qualità”

Ogni volta che posso torno a Parma. Una città e una squadra che mi sono rimasti nel cuore“. Francesco Palmieri si è gustato la partita con la Roma in compagnia di Antonio Cassano, un suo vecchio amico. Insieme hanno potuto osservare da vicino la crescita di Mattia Sprocati, uno dei ragazzi dell’ex Responsabile del Settore Giovanile del Parma adesso al Sassuolo.

Direttore, come ha visto il Parma?

“Ho visto un gran bel Parma, una squadra solida e organizzata. Contro la Roma ha fatto una grandissima partita, la squadra ha messo in condizione il pubblico di entusiasmarsi, si è fatta trascinare. Mi piace il modo di giocare del Parma, mi affascina”.

Si aspettava questa crescita?

“Grande merito va dato a Roberto D’Aversa che fa un lavoro incredibile. Per quello che ha fatto in questi anni sulla panchina del Parma viene sempre poco pubblicizzato, non gli viene dato il giusto risalto. Ha portato a termine delle vere e proprie imprese e si vede la mano lampante di un allenatore che mette i ragazzi in grado di tirare fuori il meglio sfruttando le proprie caratteristiche. Sta scrivendo la storia del Parma, non lo dico io, ma i risultati. Per le qualità che ha a disposizione sta facendo molto bene, sfrutta al massimo i giocatori. Al di là dei campionati vinti, la più grande impresa è stata quella di salvarsi. Sta facendo dei risultati straordinari”.

Ogni tanto ci pensa ancora alla chiamata di Barilla e soci? 

“Sì, spesso mi viene in mente. Ma ormai è andata così, si vede che doveva andare così. Quella è stata una grande occasione per me, poteva essere il momento giusto, ma nella vita bisogna rispettare gli impegni che vengono sottoscritti. Io faccio parte di una grande realtà che è il Sassuolo, una società seria che programma alla grandissima. E poi il Parma è in buone mani: è arrivato Daniele che ha fatto un grande lavoro. Lui e la società hanno programmato bene. Posso dire però che Parma ha un pezzo del mio cuore, è una città fantastica, con una squadra che mi affascina. Che mi ha dato grandi emozioni”.

Che effetto le ha fatto vedere esultare un suo ‘vecchio’ ragazzo?

“Se si riferisce a Sprocati, beh, posso dirle che sono molto contento. In questi anni abbiamo visto tanti protagonisti del settore giovanile calcare palcoscenici importanti”.

D’Aversa dice che Sprocati ha qualità importanti.

“Mi è sembrato strano che fosse arrivato tardi nella massima serie. Mi ricordo ancora quando l’abbiamo preso dalla Berretti del Pavia, faceva robe strepitose in quei sei mesi con noi. Aveva delle qualità incredibili. La cosa che mi dispiace di più è che tanti di quei giovani non sono stati neanche guardati al tempo. E c’era gente in gamba”.

Come è cresciuto questo Parma rispetto all’anno scorso?

“Devo dire che D’Aversa ha dato un’anima a questa squadra. Si dice che le squadre somiglino all’allenatore: questo è il caso. Mi piace chi fa calcio in questa maniera. Detto che la differenza la fanno i giocatori, sono fondamentali l’organizzazione, il carattere, la voglia e l’atteggiamento tattico. E queste sono cose che ti dà l’allenatore. D’Aversa sfrutta i giocatori per quelle che sono le loro caratteristiche, li mette in condizione di poter dare il meglio. Bisogna tenerselo stretto D’Aversa, conosco la persona e l’allenatore, di certo non mi sorprendono questi risulato. Mi spiace che non sia considerato per quello che merita, ma alla lunga, nel calcio come nella vita, contano i fatti e nel calcio i racconti se li porta via il vento. D’Aversa bada al risultato e si pubblicizza poco”.

A proposito di fatti: lei è l’unico che riesce a portare Cassano al Tardini. Come fa?

“Antonio è un amico, un ragazzo straordinario e – come me – a Parma ha lasciato un pezzo di cuore. All’insaputa di tutti ci vediamo in città, abbiamo ricevuto un invito siamo venuti molto volentieri. È stato bello per la gente di Parma vedere Cassano allo stadio e per Cassano vedere la gente di Parma esultare”. 

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