Il portiere della Juventus: “Scrivi “Boia chi molla”. Pensi che sia solo un grido motivazionale. Non sai che è uno slogan dei fascisti di estrema destra”
La lettera che Gianluigi Buffon ha scritto a The Player’s Tribune, ripercorre anche un passaggio della sua carriera a Parma. All’epoca il giovane portiere non era maggiorenne, ma sicuramente in rampa di lancio. E in questo scritto torna su un episodio che lo ha visto protagonista. “Quando sarai un giovane giocatore per il Parma, f arai qualcosa per ignoranza che ti segnerà. Prima di una grande partita, vorrai fare un grande gesto per mostrare ai tuoi compagni di squadra e ai fan che sei un leader, sei coraggioso, sei un grande personaggio. Quindi scriverai un messaggio sulla tua maglia che una volta hai visto scolpito su una scrivania quando eri a scuola. Scrivi “Boia chi molla”. Pensi che sia solo un grido motivazionale. Non sai che è uno slogan dei fascisti di estrema destra. Questo è uno degli errori che causeranno molto dolore alla tua famiglia. Ma questi errori sono importanti, perché ti ricordano che sei umano. Ti ricorderanno, ancora e ancora, che non conosci la merda, amico mio. Questo va bene, perché il calcio farà un ottimo lavoro nel cercare di convincerti che sei speciale. Ma devi ricordare che non sei diverso dal barista o dall’elettricista, con cui sarai amico per la vita”.