A Pegli manca un’intera squadra: da Radu a Pinamonti, passando per Schone, Romero, Ankersen. Il Genoa ha una rosa di spessore, non da bassa classifica
Una squadra che regala undici giocatori a undici nazionali diverse, può lottare per la salvezza e trovarsi nei bassifondi di una classifica cercando di risalire dal penultimo posto? Sì, evidentemente sì. Il Genoa di Andreazzoli fotografa perfettamente questa situazione: una squadra costruita con ben altre pretese all’inizio del campionato, con l’intenzione di fermarsi a metà classifica e stupire, perché no, con il bel gioco tessuto dal suo allenatore.
E qualcosa non deve essere andata per il verso giusto se il club di Preziosi è fermo a cinque punti e già rischia di cambiare timoniere. Per ora, il presidente del Genoa ha confermato il suo tecnico, stupendo tutti, mentre prepara la partita cruciale contro il Parma senza undici giocatori. Un’intera formazione di calcio: manca da Pegli – dove la squadra si allena a porte chiuse – gente in tutti i ruoli. Da Radu a Pinamonti, passando per Romero in difesa al giovane Aguedelo a centrocampo. Dall’esperto Pandev, alla certezza Kouame, fino a Sanabria, Lerager, El Yamik, Ankersen e il professor Schone.
Un’intera squadra assente, a testimoniare che l’organico del Grifone resta superiore rispetto a quello del Parma e di tante squadre che devono lottare per non rimanere in basso. E non venite a raccontarci che l’obiettivo del Genoa rimane la salvezza.