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Missione compiuta, i crociati festeggiano la salvezza

Nella partita più importante della stagione il Parma batte nel finale la Fiorentina ancora in bilico e ottiene la permanenza in serie A

L’analisi della Gazzetta di Parma parte da un dato inconfutabile: la sfida decisiva per la salvezza è stata, se non bella esteticamente, quanto meno piena di sussulti ed emozioni. Un solo gol nel finale ma quattro legni, varie occasioni e l’orecchio sempre teso verso Empoli da dove però nel secondo tempo arrivavano notizie preoccupanti. Ieri il grande cuore del Parma è stato superiore ad ogni avversità e anche delle assenze di Alves, Inglese e delle non perfette condizioni dei vari Gagliolo, Kucka, Grassi, Siligardi e Biabiany.

DUE LEGNI CROCIATI. D’Aversa schiera un 4-4-2 malleabile, in cui Sprocati da esterno di destra si alza ad accompagnare Ceravolo e Gervinho nel tridente. Il Parma si assesta subito benissimo ma un errato retropassaggio dello stesso Sprocati libera Chiesa che in diagonale sfiora l’angolino più lontano. La risposta è affidata ai piedi di Gervinho che si accentra e calcia, Ceccherini devia e la palla si stampa sul palo. L’infortunio di Mirallas fa scoprire le carte a Montella che, invece, della soluzione più logica di Muriel inserisce un altro centrocampista, Dabo, dando l’idea di potersi accontentare anche del pari. A rischio già al 40′ quando sul corner da destra di Sprocati l’imperioso stacco di testa di Gagliolo centra in pieno la traversa. Ma le emozioni non sono ancora finite perchè poco dopo Bastoni perde un sanguinoso possesso vicino all’area ma Gazzola è provvidenziale nell’anticipare in extremis Simeone. Il quale allo scadere si divora un’occasione colossale non inquadrando lo specchio da posizione favorevole. Nel complesso, nonostante i due legni colpiti, i crociati hanno più rischiato che creato e sembrano risentire dell’importanza della posta in palio.

APOTEOSI. Quando si riprende Chiesa fugge via a destra e piazza un tiro cross smanacciato da Sepe sull’incrocio dei pali. L’infortunio di Gervinho complica i piani a mister D’Aversa che getta nella mischia Grassi, assente da dicembre causa infortunio ai legamenti, e passa al 4-5-1. L’illusorio pareggio del Torino in casa dell’Empoli scalda per un attimo il Tardini che poi torna in apnea in occasione del secondo gol dei toscani, ancora vivi nella corsa salvezza. Da una parte Benassi salva sulla linea l’incornata di Kucka, poi Milenkovic di piatto trova solo la base del palo, il quarto complessivo di giornata. E’ un segno del destino che si materializza dalla parte opposta un minuto più tardi: punizione tagliata di Scozzarella, la palla è deviata in mischia da Gerson e si insacca alle spalle di Lafont. Deflagra la gioia a lungo repressa di tutto lo stadio che segue in costante apprensione gli ultimissimi minuti. Il Parma non prova neanche più a ripartire e si limita a ricacciare indietro i palloni fino al triplice fischio finale dell’arbitro Giacomelli. Missione compiuta, i crociati restano in serie A mentre i viola si giocheranno tutto nello “spareggio” con il Genoa.

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