Lievita a vista d’occhio il rendimento del centrocampista slovacco, fin da subito titolare inamovibile, che vuole ben figurare contro il Genoa
La Gazzetta di Parma si sofferma sul rendimento in costante crescita di Juraj Kucka che continuando a giocare, a differenza degli ultimi mesi in Turchia, sta ritrovando la condizione ottimale. D’Aversa ha deciso di gettarlo subito nella mischia e la raffica di infortuni ai suoi compagni di reparto, di fatto, è servita involontariamente ad accelerare il processo d’inserimento nei meccanismi già oliati della squadra. In poche settimane è tornato ad essere quel giocatore che il ds Faggiano aveva in mente quando lo ha riportato in Italia. Un vero trattore con tanta esperienza e la giusta grinta, necessaria a recuperare i palloni e buttarsi dentro gli spazi alla ricerca del gol. Sfiorato nel finale di Empoli, dove sul punteggio di 3-3 la sua splendida girata al volo è stata salvata d’istinto da Dragowski.
La speranza è di rivederlo agli stessi livelli anche domani pomeriggio contro il “suo” Genoa, la squadra in cui ha militato più a lungo in carriera. Lo score recita 127 presenze e 9 gol in rossoblù tra il 2011 e il 2015 prima di passare al Milan. E’ lui il punto fermo di un centrocampo che presenta ancora molte incognite. Indisponibili Barillà e Stulac, resta da capire se D’Aversa vorrà rischiare Scozzarella dall’inizio. O se, al contrario, preferirà affidarsi ad uno tra Dezi, in attesa del debutto in serie A, e Machin, che meriterebbe un’altra chance magari meno impegnativa del battesimo di fuoco con il Napoli.
