Un anno fa al Castellani l’ultimo poker prima del Napoli che diede il via all’incredibile rimonta valsa la promozione in serie A
L’anno scorso, come ricorda giustamente la Gazzetta di Parma, la trasferta di Empoli rappresentò il punto più basso della parabola del Parma di D’Aversa. Perdendo malamente 4-0 al Castellani i crociati scivolarono all’ottavo posto a ben dodici lunghezze dalla coppia Frosinone–Empoli che guidava la classifica. Da quel giorno, però, iniziò un’entusiasmante rimonta culminata nella magica serata di La Spezia e nella promozione diretta in serie A a soli tre anni di distanza dal fallimento.
CAVALCATA. Dal 17 febbraio del 2018 ad oggi la squadra, oltre al terzo salto di categoria in altrettanti anni, ha saputo anche districarsi bene nella massima serie, collezionando finora 29 punti che costituiscono una valida ipoteca sulla salvezza. Ma torneranno in terra toscana nelle stesse condizioni della passata stagione: un solo pareggio nelle ultime cinque partite, tre ko di fila sul groppone che diventano quattro in riferimento alle gare casalinghe.
MOMENTO NO. La più recente col Napoli ha messo in evidenza gli attuali limiti del gruppo che non riesce più ad esprimersi agli stessi livelli del girone d’andata: pancia piena, calendario ostico, involuzione di qualche singolo, calo della corsa tra le ragioni principali di un’evidente flessione ribadita dai numeri impietosi del mese di febbraio. La difesa si è allentata e l’attacco appiattito appoggiandosi solo ed esclusivamente sulle giocate di Gervinho e Inglese, che non possono sempre cantare e portare la croce.
VANTAGGIO OK. Ad indurre all’ottimismo, al di là dei ricorsi storici, resta il rassicurante margine nei confronti della terzultima piazza occupata dal Bologna: gli undici punti di vantaggio, al momento, non producono eccessivi allarmismi ma c’è la necessità di ripartire. Ancora una volta da Empoli.
