Il giornalista romano non nasconde le insidie della trasferta di Parma ma ammette l’importanza dei tre punti per avvicinarsi al quarto posto
Per la rubrica Penna in trasferta abbiamo contattato il coordinatore editoriale di Siamolaroma.it, Andrea Di Carlo, già proiettato alla partita di domani pomeriggio a Parma. “La curiosità è di capire se e quanto la vittoria sul Sassuolo sia stata facilitata dallo schieramento dei neroverdi che, tenendo la squadra alta, hanno lasciato praterie in difesa. La Roma è andata a nozze contro certe caratteristiche, si è ritrovata dentro una partita molto più consona che ha esaltato le qualità dei suoi elementi più in forma“.
Cosa bisogna aspettarsi dalla trasferta in Emilia?
“La Roma va a caccia di conferme, deve far punti per credere ancora nel quarto posto. Ha recuperato Perotti e Pellegrini che possono dare tanto alla causa. Sarà una partita complicata e diametralmente opposta rispetto a quella del Sassuolo“.
Come giudica il cammino del Parma?
“I punti sulla zona retrocessione potevano essere 15 e non 12 perchè la Roma ha regalato al Bologna la partita del Dall’Ara, la peggiore della stagione assieme a Plzen. Il Parma è stato costruito in maniera semplice ma efficace ribadendo la fiducia al gruppo della promozione con l’aggiunta di innesti di esperienza e qualità e un attacco da metà classifica. E’ preparato tatticamente e ti fa giocare male, l’ho visto alcune volte quest’anno e anche a Firenze pur non entusiasmando è riuscito a portare a casa il bottino pieno. Complimenti a D’Aversa che all’esordio in serie A ha mantenuto la quadratura del cerchio e saputo gestire benissimo i nuovi acquisti“.
Si stanno preparando marcature particolari sul grande ex Gervinho?
“A Roma lo conosciamo molto bene, è un rischio che dovremo correre con la difesa alta. Qui ha lasciato un ottimo ricordo, tornava spesso in città anche ai tempi della Cina“.
Quanto rischia ancora Di Francesco?
“La preoccupazione maggiore era arrivata dopo il pareggio col Cagliari in 11 contro 9, la successiva rimonta sul Genoa dimostra che la squadra ha reagito e sta dalla parte dell’allenatore. A Parma, che evoca sempre ricordi piacevoli a Trigoria, può essere una buona occasione per consolidare la panchina“.
Dobbiamo attenderci sorprese in formazione?
“Non prevedo grossi stravolgimenti, credo che Juan Jesus sia più adatto di Fazio per limitare in velocità i contropiedisti crociati. Schick è uscito dal campo che non stava benissimo, senza quel fastidio avrebbe giocato almeno un’ora per permettere a Dzeko di ripresentarsi al top a gennaio. Ma alla fine la fisicità del bosniaco può far comodo in spazi chiusi e stretti“.
Chi saranno gli uomini chiave?
“Da una parte Gervinho, dall’altro Zaniolo che in questo momento non si tocca“.