La Gazzetta di Parma prende in esame l’incidenza dell’ivoriano su risultati e prestazioni dei crociati che senza di lui hanno vinto solo a Genova
FAIR PLAY. E’ stata una lezione di stile quella offerta dal Parma nelle interviste in sala stampa a San Siro. Nessun alibi e nessun dito puntato contro le discusse decisioni arbitrali che, seppur probabilmente non così scandalose, hanno indirizzato la partita in favore del Milan.
ERRORI. Piuttosto D’Aversa ha preferito rimarcare i troppi errori dei suoi ragazzi, poco lucidi e precisi quando c’erano da orchestare le ripartenze. A tutti ciò vanno aggiunto le disattenzioni individuali commesse nei pressi delle due aree da Barillà, Scozzarella e Bastoni, che sono state pagate a caro prezzo.
FATTORE GERVINHO. A preoccupare di più in ottica futura è l’infortunio di Gervinho che sommato a quello di Siligardi rischia di complicare i piani a mister D’Aversa. Già alla ricerca di alternative per non dipendere eccessivamente dall’ivoriano che alterna prestazioni maiuscole, chiedere a Torino e Sassuolo, ad altre quasi invisibili come di fronte ad Atalanta, Frosinone e Milan. L’importanza di Gervais è data anche dai numeri: sedici i punti in nove gare con lui in campo che scendono a quattro in cinque uscite (un solo successo in casa del Genoa), una media da serie B, in sua assenza.
ALTERNATIVE. Due variazioni al canovaccio classico potrebbero essere i calci piazzati, spesso decisivi lo scorso anno in serie B, e il contributo in zona offensiva dei centrocampisti, aiutati dallo splendido lavoro di Inglese. Barillà e Grassi hanno sprecato un’occasione a testa ma l’idea è che si possa osare di più senza perdere gli equilibri in fase di copertura.