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Il “camaleontico” De Zerbi, quanti vestiti per il Sassuolo

Il tecnico dei neroverdi ha modificato più volte l’impostazione tattica in base allo schieramento degli avversari: col Parma tutto lascia pensare allo speculare 4-3-3

IL TRASFORMISTA. Oltre a farsi apprezzare per la qualità del gioco e la continua ricerca del possesso palla, l’allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, sta mettendo in luce la propria flessibilità e capacità di variare il modulo in base alla disposizione in campo degli avversari. Dal 4-3-3 d’inizio stagione al 3-4-2-1 e 3-4-3, specialmente, di fronte agli avversari a due punte fino al 3-5-2 più guardingo prima della sosta per contrastare il folto centrocampo della Lazio.

E CONTRO IL PARMA?. Tutto lascerebbe presagire allo speculare 4-3-3 (oppure 4-3-2-1 con due trequartisti più dentro al campo), adottato nelle ultime due occasioni con Chievo e Milan che presentavano il centravanti unico, Stepinski e Higuain, sostenuto da mezzepunte ed esterni offensivi. Prima ancora questo schema era stato proposto al cospetto di Ternana in Coppa Italia, Inter, Cagliari, Juve e Empoli in campionato, quasi tutte improntate sul tridente o, in ogni caso, un solo punto di riferimento in avanti.

IPOTESI A TRE DIETRO. L’opzione preferita dal tecnico neroverde nell’ultimo periodo, tuttavia, è quella della difesa a 3 con i terzini alzati sulla linea dei centrocampisti pronti a dare manforte alla fase offensiva. Genoa, Spal, Napoli, Sampdoria e Bologna giocavano tutte con la coppia di attaccanti più vicini tra di loro ed era quindi necessario limitare gli sbocchi con un uomo in più in mezzo alla retroguardia. Un sistema che tra l’altro sta penalizzando parecchio il neo azzurro Stefano Sensi, più a suo agio nel ruolo di mezzala, ritenuto troppo leggero e poco incontrista in una mediana a due.

BOATENG “FALSO NUEVE”. L’unica certezza, in attesa di ritrovare Duncan nelle migliori condizioni, è rappresentata dalla posizione studiata su misura per Kevin Prince Boateng, che ha subito sposato l’idea di esser utilizzato da “falso nueve” come già accadeva al Las Palmas in Spagna. Un giocatore totale che fa tanto movimento e consente alla squadra di salire, sa quando proteggere la palla e quando giocare di prima per favorire l’inserimento dei compagni.

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