L’ex difensore del Parma, ora agli arresti domiciliari, ammette le proprie responsabilità attraverso le parole dell’avvocato Liborio Cataliotti
Luigi Sartor è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver coltivato 106 piante di marijuana in un casolare abbandonato a Lesignano Palmia, frazione della montagna parmense. L’ex difensore del Parma ammette le proprie responsabilità tramite le parole del suo avvocato Liborio Cataliotti, rilasciate alla Gazzetta di Parma.
PENTIMENTO. “Il mio assistito, nel concordare la linea difensiva che terremo il primo marzo al processo con rito abbreviato, mi ha caldamente invitato a rappresentare al giudice il suo pentimento. Non nega e non negherà in aula i fatti di cui è accusato. Ha anche ricordato il processo per le scommesse che lo ha rovinato come uomo ma non gli ha toccato la dignità. Un processo che lui ha affrontato a testa alta e gli è dispiaciuto che si sia concluso con la prescrizione che noi non avevamo chiesto. Oggi, invece, è pentito e chiede scusa soprattutto a quelli a cui ha nuociuto, la sua famiglia e le sue figlie. Mi ha detto che, a differenza dell’altra volta, ha sbagliato e che affronterà, consapevole di questo, le conseguenze“.