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ESCLUSIVA FP – Savi: “Parma, hai trovato la dimensione giusta”

Il centrocampista doppio ex presenta in esclusiva a ForzaParma la partita di sabato a Ferrara. “Ora Spal avversario peggiore, si giocano tanto”

Filippo Savi, attualmente in forza alla Piccardo Traversetolo in Eccellenza, è uno di quei giocatori che ha saputo farsi voler bene in ogni squadra in cui ha militato. Comprese Parma, il club dove è cresciuto e tra le cui fila ha debuttato in serie A e in Europa, e Spal, che nel 2008-09 da neopromossa sfiorò il secondo salto consecutivo di categoria. Se il centrocampista, campione d’Italia nel 2004 tra gli Allievi, non è riuscito a sfondare a certi livelli deve maledire solo la sfortuna e le cinque operazioni al ginocchio che ne condizionarono il rendimento.

LA SUA PARTITA. Ma tra Carpenedolo, Arezzo, Monza, Crociati Noceto, Brussels in Belgio, Fidenza, Bogliasco e Lentigione (qui si tolse lo sfizio di incontrare il Parma sceso in serie D dopo il fallimento) è stato in grado di rialzare sempre la testa e rivelarsi più forte degli infortuni. Logico pensare a lui alla vigilia della sua partita tra Spal e Parma.  “La Spal mi sembra un pochino in difficoltà, fin da agosto sostengo sia una di quelle squadre che rischia di più nei bassifondi.  In verità lo dico a malincuore perchè conservo stupendi ricordi di Ferrara, dopo Parma è la mia città del cuore. Ma la sensazione è che abbiano perso l’entusiasmo e lo slancio delle passate stagioni, in tanti stanno rendendo al di sotto delle aspettative e si giocano già moltissimo con il Parma“.

Come giudica il nuovo Parma?

La squadra si è rinforzata, ha un maggior numero di cambi e deve per forza fare meglio dell’anno scorso. Non credo possa ambire ad un piazzamento in Europa però ha raggiunto la dimensione giusta da serie A“.

Che partita sarà al Mazza?

Per il Parma uno degli avversari peggiori da affrontare adesso, la Spal è all’ultima spiaggia e non può più permettersi di sbagliare. Al contrario non dico che dopo due vittorie di fila si possa avere la pancia piena ma anche inconsciamente presentarsi più rilassati potrebbe essere un pericolo”. 

Si attendeva l’esplosione di Kulusevski?

Non me l’aspettavo assolutamente, complimenti a D’Aversa che è stato coraggioso nonostante potesse disporre di altri elementi in quel ruolo. Ai nostri tempi c’erano meno alternative, la rosa era più corta e ci gettarono nella mischia anche per necessità. Kulusevski, invece, si sta ritagliando uno spazio da titolare completamente meritato“.

Come andò la sua esperienza alla Spal?

Ho avuto problemi al ginocchio all’inizio e alla fine ma giocai spesso con Dolcetti in panchina. Era il nostro primo anno di Lega Pro da ripescati e avevamo fatto una stagione straordinaria: partimmo per salvarci e ci ritrovammo addirittura secondi al termine del girone d’andata. Per un punto ci sfuggì l’accesso ai play-off ma siamo tornati a riempire il Mazza e avvertivamo tutte le domeniche il calore dei nostri tifosi e della curva, sia in casa che in trasferta. Mi riconoscevano mentre facevo la spesa, mi sentivo un giocatore di serie A“.

Perchè si fermò a Ferrara un solo anno?

Ero in comproprietà, Parma e Spal non si accordarono per la cessione del mio cartellino e tornai indietro. Fu un vero peccato, sarei rimasto là volentieri“.

E se le dico Parma cosa le viene in mente?

Da piccolo andavo allo stadio a vedere Veron, Thuram, Boghossian, Cannavaro e tutti gli altri campioni dell’epoca. Ero un super tifoso e mi legano tantissimi ricordi dal settore giovanile fino alla prima squadra. Ebbi l’onore di indossare due volte la fascia da capitano in Coppa Italia con la Roma e in Coppa Uefa“.

Poi lo spareggio di Bologna visto dalla panchina.

All’andata scesi in campo al Tardini, complici le tante squalifiche che avevamo. Poi al Dall’Ara mi riscaldai già dal quarto d’ora del primo tempo ma non entrai. In pratica mi guardai tutta la partita in piedi da bordo campo. C’era una tensione particolare, soprattutto, tra i più esperti, da ragazzo l’ho vissuta in maniera forse più spensierata“.

Cos’ha provato nel calcare nuovamente da avversario il Tardini in serie D?

E’ stata una grande emozione che non mi sarei immaginato fino a pochi mesi prima. Prima e dopo fu bellissimo ma durante ho pensato solamente alla partita. Sarebbe stato bello pareggiare, ma purtroppo ci punirono nel finale (1-0 firmato da Messina ndr)”.

Credeva che in così poco tempo il Parma riuscisse a completare la scalata?

Una roba incredibile, la mia paura da tifoso era che restasse immischiato in Lega Pro per tanti anni. Quando il Venezia è scappato via temevo che i play-off potessero non bastare e, invece, alla fine ce l’hanno fatta. Merito di tutti e di una società seria e coesa alle spalle”. 

Quale sarà il futuro di Savi?

La priorità è diventata il lavoro, alla Piccardo Traversetolo sto molto bene però penso che questo sarà il mio ultimo anno da calciatore. Escludo al momento l’idea di allenare, pur avendo già il patentino, ma vorrei fare qualcosa nell’ambiente magari iniziando proprio alla Piccardo“. 

Un pronostico per sabato?

Tifo Parma ma mi dispiace vedere la Spal in quella posizione di classifica. Sarà una partita tosta, è dura fare un pronostico”. 

 

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