Gli errori difensivi alla base del secondo ko consecutivo al Tardini al termine di una buona prestazione premiata solo dai numeri
Il Parma, incappato nel secondo ko consecutivo al Tardini, è stato punito contro il Cagliari da errori difensivi, da un pizzico di sfortuna, dagli infortuni e da una trasformazione tecnico-tattica che richiede tempo prima di produrre frutti. Così parte l’analisi di Tuttosport che approfondisce la rivoluzione preparata da mister D’Aversa.
GIOCO PIU’ PROPOSITIVO. Intenzionato a scrollarsi di dosso l’etichetta di difensivista (o contropiedista) e per questo motivo dall’inizio della stagione ha iniziato ad apportare modifiche importanti allo sviluppo della manovra. Meno ripartenze e più gioco palla a terra, costruendo dal basso, una mentalità che necessita di più passaggi per arrivare in porta, un gioco più elaborato che, inevitabilmente, espone la squadra a rischi difensivi.
NUMERI. I ducali, di fronte ai sardi, hanno avuto un maggior possesso palla (55%), prodotto più occasioni (21) e tirato di più verso lo specchio della porta (7). Pagando, però, un atteggiamento meno aggressivo rispetto ai rossoblù di Maran (12 falli contro 18 e zero ammonizioni a cinque) e la giornata storta di Inglese e Gervinho.
CASO KARAMOH? Karamoh è rimasto in panchina per la seconda volta di fila: è ancora presto per parlare di un “caso” ma l’esclusione del francese genera punti interrogativi. Il ragazzo deve “mentalizzarsi”, spiegano in società, mentre D’Aversa continua a gettare acqua sul fuoco. “State creando troppe aspettative, rischiamo di fargli solo del male“.
VALORE AGGIUNTO. In compenso ha destato ottime impressioni il debutto di Darmian che ha dimostrato di poter garantire il salto di qualità al Parma non solo in fase difensiva.