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Nuovo Tardini, lo stadio rimarrà chiuso per due anni

Perrone, Direttore Operativo del Parma Calcio, ha ricordato l’impatto rilevante di nuove soluzioni architettoniche quali l’eliminazione delle gabbie nei settori ospiti e il rifacimento completo delle aree interne

Due nuovi incontri, un tavolo tecnico e un incontro pubblico, per proseguire il percorso di partecipazione relativo al progetto del nuovo Stadio di Parma.

Stefano Perrone, Direttore Operativo del Parma Calcio, ha avviato l’incontro tecnico svoltosi alle ore 18 presso lo spazio Laboratorio Aperto presentando le attività condotte dalla società Parma Calcio 1913 all’interno dello stadio Tardini al di fuori degli impegni calcistici: Stadium Day, Academy, Summer Camp, attività di carattere sociale che hanno consentito di aprire gli spazi dello stadio alla cittadinanza. Esperienze che hanno guidato la progettazione architettonica del nuovo impianto, progettato per favorire la fruizione completa degli spazi dello stadio e l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Proprio sul tema dell’accessibilità degli spazi è intervenuto Walter Antonini, rappresentante della Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili (ANMIC), il quale ha ricordato la necessità di includere all’interno della progettualità vari tipi di disabilità, non limitandosi alle disabilità motorie ma prendendo in considerazione anche disabilità quali la cecità. E’ stata evidenziata la necessità inoltre di avere zone destinate ai disabili in ogni settore e posti dedicati anche sulle gradinate, garantendo in questo modo la possibilità di scelta anche per le persone disabili.

L’ing. Michele Gadaleta del Comune di Parma, Responsabile Unico del Procedimento (RUP), è intervenuto a questo proposito insistendo sulla necessità di pensare soluzioni architettoniche all’interno dello stadio che consentano di affiancare gli spettatori in sedie a rotelle agli accompagnatori.

Francesco Fulvi (Manifattura Urbana) è intervenuto per evidenziare come il tema dell’inclusione sociale debba tenere conto anche di tematiche di carattere economico, con azioni da parte della Società che consentano anche alle persone economicamente svantaggiate di accedere allo stadio, ed è stata anche sottolineata la necessità di rendere lo stadio un luogo accogliente attraverso la promozione di una cultura del rispetto sportivo e della tolleranza zero rispetto alla violenza negli stadi. Proprio sul tema della cultura sportiva, Stefano Perrone (Parma Calcio) ha ricordato l’impatto rilevante di nuove soluzioni architettoniche quali l’eliminazione delle gabbie nei settori ospiti e il rifacimento completo delle aree interne. La discussione ha anche affrontato i temi della cantierizzazione e delle tempistiche previste per la realizzazione del nuovo impianto, per le quali il Parma Calcio prevede la durata di due anni.

Il Prorettore dell’Università degli Studi di Parma, il Prof. Fabrizio Storti, ha evidenziato invece il potenziale ruolo del nuovo stadio all’interno di una comunità energetica, strumento che consentirebbe all’intera zona limitrofa di godere di tariffe agevolate e di ottimizzare i consumi energetici del nuovo impianto.

Roberta Roberti (Parma Città Pubblica) è intervenuta affermando che le necessarie migliorie portate dalla proposta progettuale all’attuale impianto sarebbero perseguibili anche senza lo smantellamento e la ricostruzione integrale dell’impianto ed espresso preoccupazione riguardo la cessione verso l’Istituto Comprensivo Giacomo Puccini. Franco Bernardi, rappresentante dell’Associazione Mind for Music, attiva all’interno del Petitot, rispetto ai temi della cantierizzazione dell’area, e Anna Kauber (Comitato Tardini Sostenibile).

Stefano Perrone ha ulteriormente replicato ai temi emersi nel corso del dibattito, per esempio in merito agli eventi, chiarendo come i grandi eventi (es. concerti) saranno in un numero molto limitato durante l’anno e ospiteranno un massimo di 10.000 persone, e come gli spazi saranno aperti anche a mostre, eventi aziendali e culturali.

Il confronto è proseguito nel prosieguo della serata con l’incontro pubblico presso il Palazzo del Governatore.

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