Il giornalista che solitamente segue i lombardi presenta la partita del Rigamonti: “Clotet e Cellino pensano solo alla salvezza”
Per la rubrica “Penna in trasferta” abbiamo interpellato il giornalista di TifoBrescia.it, Nicola Laffranchi, con cui abbiamo analizzato Brescia-Parma in programma oggi allo Stadio Rigamonti.
Com’è stato il cammino di avvicinamento del Brescia al match contro gli emiliani?
“Il Brescia è reduce da un periodo di alti e bassi e nelle ultime tre giornate ha collezionato tre risultati diversi: vittoria convincente contro la SPAL (2-0), sconfitta netta contro la Reggina (0-2) e pareggio più che meritato in rimonta nell’infrasettimanale a Cosenza. Guardando i risultati in maniera più larga stupisce il fatto che, nonostante da metà settembre ad oggi sia arrivata solo una vittoria, le rondinelle siano ancora in zona playoff. La squadra di Clotet aveva iniziato la stagione con un gioco propositivo, ma la sconfitta a Bari (6-2) ha fatto cambiare filosofia ed ora il Brescia pensa prima a difendersi. In negativo su alcuni risultati hanno inciso anche gli infortuni perché ci sono stabilmente tre o quattro assenze a partita. Assenze che non risparmiano i biancoblu nemmeno in vista del match di questa sera: saranno out Huard, Bisoli e Bertagnoli”.
Qual è l’obiettivo stagionale? La squadra è in linea?
“Le rondinelle, secondo il mio punto di vista e secondo la classifica, al momento sono oltre l’obiettivo. Cellino e Clotet predicano costantemente che c’è da raggiungere la salvezza, mentre la squadra è in piena zona playoff. In molti però faticano ancora oggi, dopo sedici giornate, a decifrare il Brescia”.
Quali sono i punti di forza e i punti deboli del Brescia?
“Il Brescia fino ad oggi non ha mostrato veri e propri punti di forza: la difesa ha subito tanto (20 gol, di cui 9 tra Frosinone e Bari), l’attacco segna poco (19 gol). Spiccano le individualità di Andrea Cistana, Emanuele Ndoj, Stefano Moreo e Florian Ayé che è spesso cinico. Occhio alla dinamicità di Flavio Bianchi. Tra i punti deboli metterei gli esterni, il centrocampo (Viviani e Van de Looi non riescono ad imporsi e a dettare il gioco) e il fatto che i nuovi acquisti per ora non hanno inciso”.
Come e in che misura le vicende societarie hanno influito sulla stagione?
“Le vicende societarie al momento non sembrano aver inciso più di tanto se si considera che la prima partita subito dopo il caos Cellino è stata vinta. Vietato però sottovalutare la situazione, soprattutto nei prossimi mesi: a gennaio c’è il mercato e Cellino sarà davanti ai giudici per ben tre volte. Tengo a precisare che la società Brescia Calcio è sanissima, ma il presidente deve rendere conto di tutto all’amministratore designato dal tribunale”.
