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Tante buone ragioni per sorridere, ma per essere protagonista serve di più

I tre punti, l’imbattibilità, il ritorno al gol di Inglese: ma se il Parma vuole tornare in Serie A come ha detto Krause deve fare di più

Quello del Parma può considerarsi tranquillamente un buon inizio di settimana, sotto tutti i punti di vista o quasi. La squadra ha centrato contro il Cosenza la prima vittoria stagionale, ha conservato l’imbattibilità, ha saputo soffrire e ha festeggiato il ritorno al gol di uno dei suoi calciatori simbolo: un Roberto Inglese così ‘decisivo’ non lo si vedeva dai tempi d’oro. L’ultimo gol dell’attaccante valso tre punti risale al 30 settembre del 2019, in un Parma-Torino che all’88’ è stato sigillato proprio con la zampata del numero 45 crociato, all’epoca in odore di Nazionale prima che gli dei del calcio, che con disinvoltura spesso concedono dei crediti ai calciatori, gli voltassero le spalle. Inglese da allora ha segnato 6 gol con quello di ieri in 1063 giorni. Dentro tanti problemi e una certezza: la voglia del ragazzo di tornare a sentirsi Roberto prima che Inglese. Quell’Inglese capace di stuzzicare l’interesse di Roberto Mancini a tal punto che il Ct aveva inviato al Tardini il ‘parmigiano’ Fausto Salsano a seguirlo da vicino.

Storia nota. Il ritorno di Roberto Inglese è coinciso con i tre punti, che mancavano in casa dalla partita con il Como del 6 aprile (vittoria per 4-3) e con la decima vittoria (inclusa la Coppa Italia) della gestione Krause in casa. E’ l’ottava gioia tra Serie A e Serie B per il presidente al Tardini, la 25esima complessiva da quando è diventato proprietario del Parma su 79 partite tra Serie A e Serie B. Un po’ poche, a dire la verità. Il nuovo corso però promette bene. Lo ha detto anche la gara con il Cosenza che ha mostrato i progressi del Parma sul piano del gioco (a parte i primi venticinque minuti del primo tempo) e dell’atteggiamento. Chichizola si è sporcato i guanti poche volte, l’1-0 è un risultato dentro cui il Parma non può certo specchiarsi, ma che almeno consente al club di vedersi cresciuto: il Cosenza ha calciato una sola volta in porta contro i 5 dei ragazzi di Pecchia. Il possesso palla è nettamente a favore del Parma: con un 55,3% nel primo tempo e un 54,4% nel secondo. Per una percentuale alta di passaggi riusciti: 78,5%. E’ mancato il cinismo, la precisione sotto porta, ma per il resto la vittoria è meritata. Sofferta perché il Parma ha tenuto in vita gli avversari, ma voluta. 

In questo calcio che corre veloce però, anche Pecchia sa che serve dell’altro per recitare un ruolo da protagonista nel campionato che è appena cominciato.

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