Tra le note positive del cambio modulo la maggior sicurezza della difesa, i movimenti degli attaccanti e il doppio ruolo di Vazquez
La Gazzetta di Parma analizza il successo del Parma a Cittadella, caratterizzato anche dal passaggio al finora inedito 3-4-1-2 (o 3-5-2) che ha dato più solidità alla squadra apparsa decisamente più a suo agio. A cominciare dalla difesa, i cui tre centrali, soprattutto Danilo, si sono sentiti maggiormente sicuri, di fatto non soffrendo quasi mai, eccetto i primi minuti, le iniziative dei padroni di casa. Tra le altre note positive i movimenti delle due punte Benedyczak e Tutino che con i loro tagli in profondità possono creare grattacapi agli avversari. Aiutati dalla classe di Vazquez che, complice una condizione fisica in netta crescita, si è sdoppiato nel duplice ruolo di trequartista (più libertà e meno compiti di copertura) e interno di destra a centrocampo: un compito più dispendioso ma, allo stesso tempo, meno “controllabile” da chi lo deve marcare.
MARGINI. E’ piaciuta, a tratti, anche la spinta degli esterni a tutta fascia Delprato e Coulibaly, che spesso hanno guadagnato anche il fondo campo ma dai quali è lecito attendersi un’interpretazione ancora più ad hoc delle due fasi. Bisognerà poi risolvere il caso Man, finito un po’ ai margini, ma a prescindere da quelle che possono essere le migliorie ora è giusto ripartire dalle certezze di una squadra che a Cittadella si augura di aver trovato la vittoria della svolta.