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D’Aversa può andare alla Samp, Ranieri? Il Parma cerca altro

L’ex tecnico crociato, che a Parma aveva compiuto un’impresa centrando la salvezza, non piace al club

In un teatro vuoto, desolante in cui farà festa solo la Samp, andrà in scena una delle gare più inutili della storia recente del condannato Parma. La lotta per la retrocessione ha masticato e sputato il club di Krause, che pure per l’ultima avrà scelto la passerella. E ce lo vogliamo immaginare dare il cinque a tutti i suoi calciatori, molti dei quali non riabbraccerà l’anno prossimo.

Altri, una buona fetta, lo hanno già salutato. Chi per squalifica, Kurtic, chi per infortunio, Kucka. E’ quasi rimasto da solo, il presidente americano, a fargli compagnia  il suo braccio destro Javier Ribalta, con l’uomo dei conti Jaap Kalma. Il triunvirato sta progettando il futuro, nelle stanze dei bottoni di Collecchio. Un futuro ancora avvolto nella nebbia che probabilmente sarà svelato, almeno in parte, in una conferenza stampa in programma nella prossima settimana. 

Il ciclo di D’Aversa si è chiuso con una macchia incancellabile: la retrocessione appesantisce le casse della società, ma quello economico non è certamente il problema principale di KK, in grado di sostenere l’impero anche in Serie B. La sua potenza di fuoco fa ben sperare, tiene in piedi le attese  dei tifosi che gridano a gran voce il nome di Claudio Ranieri per la prossima stagione. Un timoniere esperto, garante di signorilità, conosce bene l’inglese (prerogativa fondamentale del nuovo ciclo) ed è garanzia di affidabilità. Ma non è nei piani di Krause, che cercherebbe un altro profilo. Più giovane, più glamour, più in. Forse anche più propositivo, dati i canoni di calcio sciorinati da Javier Ribalta nel giorno della sua presentazione. “Vogliamo dare un modello di club dove il calcio attrattivo, offensivo sia una priorità. Non posso parlare di sistemi di gioco o altro perché è una domanda per l’allenatore però noi come club vogliamo dare una questa linea di calcio attrattivo, offensivo, di pressing, senza aver paura di nessuno. Queste sono le grandi linee della nostra idea, poi starà all’allenatore aggiustarle“.

Con la prerogativa che conosca l’inglese, la lingua universale che unisce in dialogo Krause e il futuro allenatore. Intanto, se si intuisce la fine del rapporto con Carli, stride il silenzio intorno alla figura di Alessandro Lucarelli, che aspetta di conoscere – come tutta la tifoseria – il suo futuro. Un silenzio assordante, intorno alla figura storica del club con il quale ha accettato di scendere negli inferi della D per passare alla gloria della A. Mentre avanza sempre di più l’idea di Mauro Pederzoli promosso a ds, con l’organigramma crociato che dopo aver accolto Filippo Galli a capo dell’area metodologica e Massimiliano Notari a capo dell’area scouting, aspetta nuovi ingressi.

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