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Addìo a Giuliano Baroni, il ricordo di StadioTardini.it

Gabriele Majo omaggia lo storico presidente del Parma Club Fidenza scomparso quest’oggi all’età di 85 anni

(Gabriele Majo da Stadio Tardini.it) – Nella tarda mattinata di oggi, in Ospedale a Vaio, a causa di un fatale malore accusato poco prima di un intervento chirurgico al quale stava per essere sottoposto, si è spento, a 85 anni, Giuliano Baroni, mitico presidente del Parma Club Fidenza “Amore per il Parma”, fondato nel lontano 1970. “Non c’è Parma senza Baroni!”, sancì il sito ufficiale del club il 21 Gennaio 2016, in occasione del compimento dei suoi 80 anni, svariati dei quali al seguito dell’amata squadra, spiegando che era “un vecchio cuore crociato”, un “tifoso a servizio di tutti gli altri tifosi, indistintamente. Una vita al fianco della nostra maglia, a organizzare eventi, appuntamenti, trasferte o semplici, ma fondamentali, supporti nel giorno della partita della nostra squadra”. Personalmente ebbi modo di apprezzare Baroni (perdonatemi se non scrivo Giuliano, ma per tutti Baroni era Baroni) soprattutto durante gli anni più difficili, ma anche più entusiasmanti, della mia vita professionale, ossia gli eroici tempi del primo StadioTardini, allorquando vigeva una sorta di ostracismo nei miei confronti dopo la bolla “nemico del Parma che mi venne appicciata addosso creandomi terra bruciata attorno, di cui bellamente lui se ne fregava, invitandomi ad ogni festa del suo sodalizio, facendomi sbizzarrire con le fotogallery amatoriali e qualche volta, pure, premiandomi, proprio dinnanzi a coloro che avrebbero preferito, temporibus illis, che io sparissi se non dalla circolazione, almeno dalla loro vista. Le trasferte, poi, avevano un sapore particolare perché il momento clou era quando dal bagaglio del torpedone tirava fuori, assieme ai suoi più fidi collaboratori (in questo senso negli ultimi anni ne aveva già raccolto l’eredità Maurizio Marchinetti che ne condivideva appieno lo spirito godereccio) il celebre banchetto per affettare la mortadella, che per esser più buona finiva la propria particolare stagionatura nel suo garage chissà in che modo, o la coppa (c’era anche la cicciolata, ma ahimè, io non ne vado ghiotto) e l’immancabile damigiana (e forse era anche più di una…). Persino le forze dell’ordine che ci scortavano, più di una volta apprezzarono i prodotti offerti da questo vero e proprio ambasciatore del tifo Crociato in Italia e nel mondo. Lo stesso spirito, negli ultimi anni, messo nel sostenere, a modo suo, le atlete del Parma Femminile: “Anche se sono ragazze pure loro han la maglia Crociata!”, non solo venendo a fare il tifo a Noceto, in occasione della prima e dell’ultima di Campionato, ma anche per le feste comandate, e non mancavano mai panettoni, colombe, salumi assortiti, damigiane e soprattutto quell’Amore per il Parma con cui aveva, giustamente, intitolato il proprio club. Come dimenticare poi la comunione profana, ossia gli zuccherini imbibiti di alcol (“Veleno”), che non dico ti imboccasse direttamente, ma che lui faceva in modo che tu potessi deglutire davvero e non per finta, o le Disfide del salame tra Parma e Piacenza, che sovente StadioTardini.it potè documentare grazie anche alla presenza in giuria del sottoscritto, sempre per intercessione di Baroni, con successi, con nostro grande scorno, degli oltre Ongina (anche se questo corso d’acqua, per essere precisi, segna solo parzialmente il confine fra le due province alternandosi con il Rio Piacentino, lo Stirone e l’Arda, ma demarca l’areale di produzione del Parmigiano Reggiano da quello del Grana Padano). In occasione della sentitissima ricorrenza patronale di San Donnino, a Fidenza, il locale Parma Club, sempre grazie alla sua infaticabile organizzazione (che sul territorio promuoveva anche La Marcia “Pigorini”, con la partecipazioni da tutt’Italia e la Marcia non competitiva del 25 Aprile “Amici del Calcio” al Ballotta) allestiva il tendone dell’Anolino Party, al quale, nell’anno della D, non aveva fatto mancare la sua presenza l’allora presidente della rifondazione della società Nevio Scala, con l’ad Luca Carra, il ds Andrea Galassi e Mister Apolloni. A lungo Baroni fu anche il leader dell’Associazione Parma Club Petitot, che aveva il proprio covo nell’omonimo Casino prospiciente lo Stadio Tardini ed era abituale meta eno-gastronomica (colgo l’occasione per ricordare il cuoco Annibale Magnani, che di qualche mese lo preceduto nel paradiso dei buongustai) non solo di sanguigni tifosi (ricordo ancora la faccia, quando ce lo accompagnai, dell’all’epoca direttore operativo Corrado Di Taranto dinnanzi alle uscite senza freni inibitori di talune…), ma anche di addetti ai lavori, qualche portoghese, e forze dell’ordine. Un pezzo di parmigianità che viene a mancare. La fine di un’epoca. Tanta tristezza nel cuore. Ciao Giuliano e un eterno riconoscente grazie, e sentite condoglianze ad amici e famigliari.

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