Il Responsabile area psico pedagogica del Parma: “Dall’emergenza coronavirus il sistema uscirà più forte e gli atleti più responsabilizzati”
“Dall’emergenza coronavirus il sistema calcio uscirà più forte se saprà favorire l’integrazione sociale tra gli atleti e le culture“. A dirlo è Gianni de Nittis, psicologo dello Sport e psicoterapeuta Responsabile area psico pedagogica del Parma attraverso una lunga lettera pubblicata sulle pagine di Tuttosport.
L’esperto ha analizzato il momento che stiamo attraversando e ne ha tratto delle significative conclusioni: “L’alba di un nuovo significato da affidare al calcio è già iniziata. L’equilibrio delle logiche dell’universo calcistico, per quanto precario, sembra essersi infranto di fronte alle priorità socioeconomiche fondamentali della lotta al virus pandemico. Le condizioni socioeconomiche, invece, richiedono un ripensamento del posizionamento del calcio in ambito sociale. Il sistema calcio, prima ancora di essere veicolo di divertimento e sport, è categoria attiva e produttiva, quindi attore sociale responsabile richiamato ad esercitare un ruolo da protagonista nella ridefinizione delle priorità esistenziali. D’altronde, il calcio possiede le potenzialità per andare oltre il suo significato sportivo e ricreativo e la sua corrispettiva dimensione economica, utilizzando la propria distintiva capacità di attrazione e di coinvolgimento per promuovere l’integrazione sociale fra uomini e culture“.
“Il calcio ha l’occasione di partecipare e non di chiamarsi fuori, di agire nell’urgenza storica contemporanea, piuttosto che reagire passivamente ai mutamenti sociali, sanitari e culturali presenti e futuri“, ha aggiunto de Nittis.