Almeno sedici società di serie A preferirebbero non scendere in campo a luglio anche se i vertici del calcio puntano a salvare la stagione
Il problema della ripresa dei campionati, così come la successiva distribuzione delle partite, è un rompicapo della serie A ma non solo che accomuna le leghe di tutti gli altri Paesi europei. Stando a quanto sottolinea La Gazzetta dello Sport, l’Uefa, nel corso del tavolo internazionale di ieri, ha ribadito le tre linee guide: priorità ai campionati nazionali, possibilità di estendere le competizioni per tutto il mese di luglio e richiesta di simultaneità nella ripresa da parte di tutte le leghe.
CONTRARI. Meno ottimistico il pensiero dei presidenti della serie A che vorrebbero evitare di scendere in campo a luglio e pensano, in primis, a salvaguardare la stagione successiva 2020-21, inevitabilmente condizionata qualora l’attuale dovesse protrarsi fino all’estate inoltrata. Sedici società del massimo campionato, come dichiarato dal presidente del Torino, Urbano Cairo, sarebbero contrarie a posticipare troppo la ripresa. E, nello stesso tempo, non ricominceranno gli allenamenti finchè la situazione d’emergenza sanitaria non sarà migliorata.
LA FIFA SI MUOVE. In pieno fermento anche la Fifa, impegnata a risolvere il rebus sportivo dei calendari e provare a fissare le finali delle coppe in agosto. Sempre il massimo organismo mondiale del calcio studierà una formula per l’eventuale proroga dei contratti dei giocatori in scadenza a giugno senza costi ulteriori per i club.