Il ministro per lo Sport: “La Lega ha deciso di rinviare, anche per evitare lo spettacolo degli stadi vuoti. Una decisione autonoma”
Il rinvio di Juventus e Inter ha generato polemiche anche il giorno dopo. Da un lato la Lega che scarica la responsabilità sui nerazzurri (‘non sono voluti scendere in campo’), dall’altra i nerazzurri che si impongono per evitare che il campionato sia falsato, in mezzo il Governo, con il Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora che si chiama fuori e ribadisce in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera che al momento la priorità non è il calcio ma la salute dei cittadini.
“Il governo ha dato due possibilità: rinviare o giocare a porte chiuse. La Lega ha deciso di rinviare, anche per evitare lo spettacolo degli stadi vuoti. Una decisione autonoma. Certo stabilisce un precedente, e capisco chi dice che debba valere, fortunatamente per tre regioni e non più sei, anche per il prossimo turno”. Spadafora spiega e nega qualsiasi contatto o pressione con i club: “I miei unici interlocutori sono stati i vertici di Coni, Figc e leghe calcio, rappresentanti di arbitri e giocatori. In un momento con più di mille contagiati e quasi trenta morti non è il mio primo pensiero. Capisco le rimostranze dei tifosi, ma non può essere questa l’ottica da cui giudicare decisioni difficili. Ora spetta alla Lega fare di tutto, anche smontare e rimontare le giornate se occorre, per equilibrare il calendario nelle prossime settimane. Pretendo che non resti nemmeno l’ombra del sospetto sulla regolarità del campionato”.