Al netto dei 30 punti in classifica, la squadra di D’Aversa è chiamata a svoltare in casa, dove non vince dal 25 novembre
Il Parma è arrivato a un bivio. E la partita contro il Genoa dirà se in effetti la squadra di D’Aversa ha intrapreso in maniera convinta la strada della convalescenza oppure è ancora indietro dopo il virus che l’ha colpita a inizio anno. Un virus messo in preventivo: tra calendario difficile, forma fisica in calo e obiettivo poco distante, il Parma si è un po’ adagiato, ha fermato la sua corsa e ha provato a riprenderla già sabato scorso a Empoli, dove il punto guadagnato dopo il 3-3 con la squadra di Iachini ha stemperato gli animi e ricacciato la tensione in attesa della prossima uscita casalinga.
Al Tardini il Parma non vince dal 25 di novembre, dalla partita che valse il sorpasso al Sassuolo. Con il Genoa, in striscia positiva da sei giornate, ci sarebbero tanti motivi per tornare a sorridere. A quota 30 non ci si salva, bisogna provare a fare bottino pieno contro una diretta concorrente. Questo è il principale. Ma se ci metti in mezzo che al Tardini torna Prandelli con Pin, Faggiano e D’Aversa riabbracceranno Perinetti, Kucka rivedrà da vicino il ‘suo’ Genoa per la prima volta da quando è tornato in Italia, si capisce come tornare a vincere possa essere un buon viatico per intraprendere la strada che porta al traguardo.
L’anno scorso, di questi tempi, D’Aversa si scrollava di dosso la polvere del febbraio nero e preparava l’assalto alla vetta che fu causa della gloria di cui gode ora. Altri tempi, ma dalle difficoltà questa squadra – al netto dei 30 punti – ha saputo sempre risorgere. E il Genoa rappresenta l’occasione giusta per continuare a fare bene e mettersi alle spalle altre problematiche in un cammino che si fa sempre più piano.
