Il nuovo comunicato stampa della Link International lascia tranquilli gli imprenditori parmigiani che hanno “salvato” il Parma dalla mancata iscrizione
Interessante approfondimento di Tuttosport sull’infinita querelle tra Link International e Nuovo Inizio in merito al pacchetto di maggioranza del Parma. Tra accuse, controaccuse, bugie, forti divergenze e soprattutto pesanti inadempienze da parte cinese. Una situazione paradossale che al momento non ha minimamente condizionato il rendimento della squadra in campionato grazie anche alla serenità trasmessa dal presidente Pietro Pizzarotti e dai soci di Nuovo Inizio. Impegnati da alcuni mesi in una battaglia extracalcistica con Jiang Lizhang destituito a fine ottobre dalla carica di presidente e socio di maggioranza per “giusta causa“.
GRAVI INADEMPIENZE. Un anno dopo che la Link International, la società di Lizhang che ha sede a Hong Kong e facente parte della galassia Desports, aveva ottenuto la maggioranza del Parma tra l’entusiasmo generale di una piazza desiderosa di tornare ai fasti del passato. Speranza resa vana da una serie conclamata di ritardi e mancanze nei vari adempimenti tra cui l’acquisto del Centro Sportivo di Collecchio, la festa promozione di maggio al Tardini, i premi della serie A e importanti garanzie bancarie. Una delle più impellenti riguardava le garanzie economiche richieste per l’iscrizione all’attuale campionato. Saldate da Nuovo Inizio, fondatori del nuovo Parma ma all’epoca semplici soci di minoranza, che, oltre a coprire le spese in carico alla Link, ha finanziato interamente l’ultimo mercato estivo, compresi gli arrivi di Inglese e Gervinho.
DECIDE LA CAMERA ARBITRALE. L’imprenditore cinese, che aveva immesso circa 18,5 milioni in serie B, ha improvvisamente chiuso i rubinetti invocando le rigide restrizioni del governo di Pechino in riferimento ai capitali da esportare all’estero. Ecco così che il 23 ottobre si decide il ribaltone con Nuovo Inizio che si riappropria del 60% delle quote e in dicembre delibera l’aumento di capitale, che a sorpresa viene sottoscritto dallo stesso Lizhang rimasto al 30%. Il quale continua a sfornare comunicati stampa (l’ultimo in settimana) senza, però, portare prove concrete o dichiarazioni ufficiali. La sua accusa rivolta ai parmigiani è di “violazione dei principi di correttezza e buona fede“. Nei mesi scorsi c’è stato un tentativo di accordo-transizione non andato a buon fine. Ora toccherà alla Camera Arbitrale di Milano esprimersi, comunque non in tempi brevi, sulla risoluzione dei patti parasociali.