L’aumento dei test molecolari e sierologici aiuterebbe ad individuare in maniera più tempestiva un nuovo caso circoscrivendo il problema
Se il Cts non ammorbidirà la sua linea riguardo ai tempi della quarantena (che resta di quattordici giorni), la Figc sarà costretta a studiare un piano alternativo per ridurre al minimo il rischio di un ulteriore stop al campionato. Secondo quanto riferisce il Corriere dello Sport, l’ultima idea è rappresentata dall’aumento della frequenza dei test, sia molecolari che sierologici, in modo tale da aiutare ad individuare il più in fretta possibile un nuovo caso circoscrivendo il problema. Si andrebbe sempre incontro all’isolamento del soggetto e di tutti coloro che sono entrati in contatto ma forse la serie A potrebbe andare avanti.
DIFFICOLTA’. Intensificare i controlli è una soluzione valida ma non semplice da adottare. In primis, a causa della difficoltà di reperire i test molecolari, soprattutto, nel Nord Italia e in Lombardia. E poi significherebbe per i calciatori sottoporsi ancora più spesso a tamponi particolarmente invasivi.
TEST SALIVARE. La vera speranza, conclude il Corriere, è che non occorra attendere troppo per arrivare alla validazione di un test salivare che ha una procedura decisamente più snella, garantendo anche un esito più rapido.