Forza Parma
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Gervinho, l’ombra di se stesso

Nel calo generale, quello dell’ivoriano spicca più di tutti: poche fiammate, poco dialogo con i compagni in campo, D’Aversa e la squadra si aspettano molto da lui

Nonostante per atteggiamento sia risultato uno dei migliori nella partita contro il Napoli, Gervinho non sgomma più. Eppure l’unica conclusione verso la porta di Meret – chiamato a sporcarsi i guanti dopo un’ora – porta la firma dell’ivoriano, che questo girone di ritorno lo aveva cominciato con il botto. Super gol a Udine, doppietta contro la Juventus, mettendo la sua preziosa griffe allo Stadium in quel pareggio che lasciava presagire solo cose positive. E che invece si è rivelata essere un’illusione rapida, svanita come Gervinho: che con l’Inter ha spaccato la porta e fatto ammattire D’Ambrosio, per un tempo.

Troppo poco per un giocatore del suo spessore, del suo carisma e della sua classe. In momenti di difficoltà come questi, la squadra deve sentirsi sicura affidandosi – magari – a qualche leader. Gervais ha tutto per essere leader, incarna il top player perfetto per una dimensione come Parma. Classe, esperienza, doti tecniche eccelse. A questi elementi dovrebbero unisrsi anche un pizzico di orgoglio e carattere, da sfoderare magari quando le cose non vanno benissimo. Come in questo periodo. Ma quando c’è bisogno di lui, come a Cagliari, Gervinho si nasconde.

E tende a somigliare a uno dei tanti. Resta comunque un giocatore sopra la media, che ha prodotto tanto e a cui il Parma deve tanto. Nel deserto generale di qualità e nell’aridità tecnica di una squadra costruita con 5.000.000 di euro, l’ivoriano assieme a Inglese, resta il faro, la luce da guardare quando fuori c’è buio. Per questo ci si aspetta magari un guizzo in più.

Ma ultimamente le tenebre sembrano aver attanagliato anche lui, o per lo meno la sua voglia di giocare a calcio sacrificandosi. Te ne accorgi quando può fare una mezza corsa all’indietro per aiutare e non la fa, oppure quando preferisce – a testa bassa puntualmente – puntare la porta ignorando i compagni. E’ successo a Cagliari, è successo con il Napoli e tante altre volte. Non c’è bisogno di strafare cercando di mostrare con forza di poter risolvere le questioni da soli. A volte sarebbe utile – e lui lo ha fatto molto quest’anno – mettersi a disposizione dei compagni, supportare e, anche con un gesto, dare l’esempio. A voler strafare, a volte, si rischia di essere l’ombra di se stessi.

Subscribe
Notificami
guest

8 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Ecco la rubrica di ForzaParma che raccoglie e confronta le probabili formazioni dei principali quotidiani...
Le possibili combinazioni che potrebbero portare a un altro verdetto in Serie B...
Senza Benek e Man toccherà Partipilo spingere i crociati verso il sogno...

Dal Network

Il video della conferenza stampa del tecnico rosanero, alla vigilia del match che i siciliani...
Le parole rilasciate dal tecnico dello Spezia nella conferenza stampa post gara....
Tre errori clamorosi delle Aquile: il possibile vantaggio sprecato da Kouda sullo 0-0, la mancata...
Forza Parma