La Gazzetta di Parma torna ad analizzare il ko subìto al Braglia partendo dai correttivi anche in vista del big match di sabato contro il Venezia. “Al di là delle qualità tecniche, in serie B non si può prescindere da altri aspetti più di natura caratteriale come atteggiamento, determinazione e voglia di far risultato. E in questo il Parma ha pagato pesantemente dazio al cospetto di un Modena ben organizzato, più reattivo nei contrasti e sulle palle alte, che, soprattutto, dava l’impressione di aver preparato meglio la partita e studiato l’avversario nei minimi dettagli, forse anche memore di quanto avvenne all’andata quando per un’ora abbondante, almeno fino al gol (irregolare) di Duca, riuscì a non concedere praticamente nulla. Il 3-5-2, già adottato due settimane fa dall’Ascoli di Castori, con un centrocampo folto, un pressing non molto alto e due punte strutturate in grado di raccogliere i lanci lunghi è stata la mossa vincente a sorpresa di mister Bianco per imbrigliare i crociati e, di fatto, renderli totalmente inermi e inoffensivi“.
VERSO IL VENEZIA. “Facile immaginare il rientro al centro della difesa di Circati, chissà forse risparmiato perché in diffida, e l’accantonamento di almeno uno tra Osorio e Balogh, curiosamente schierati in coppia anche nel poker di Bari del 14 gennaio di un anno fa che costituisce tuttora la sconfitta più larga per il tecnico di Formia a Parma. In attesa di capire chi potrà recuperare tra Delprato, Ansaldi e Charpentier, approfondite valutazioni andranno fatte sull’utilizzo di Sohm, un po’ appannato in questo periodo, e sulla posizione di Bernabé, che potrebbe essere avanzato sulla trequarti con l’inserimento di Hernani vicino a Estevez“.
