Appesi scarpini e guanti al chiodo per Gigi Buffon è iniziata una nuova vita in Azzurro. Il portiere si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni Rai e non poteva che partire dagli anni a Parma: “In trent’anni di carriera ho avuto i migliori allenatori e citarne uno non sarebbe bello. Dopo Nevio Scala, Ancelotti è stato il primo a consacrarmi come portiere titolare del Parma, è una persona con un’umanità speciale. Ma non posso non citare Lippi, Capello o Prandelli, Conte e tutti gli altri. Lo sliding doors della mia vita è stato nel 1990 quando ho cambiato ruolo per essermi preso questa cotta per la porta. Ero un ragazzino ma non ero più giovane: sono diventato portiere a 12 anni e ho esordito in Serie A a 17. Qualcosa di allucinante, in campo per Parma-Milan. Ho giocato per tante ragioni soprattutto per obiettivi personali e anche per valori come la riconoscenza e poi per sfidare i limiti e ingaggiare me stesso, vedere fino a che punto sarei potuto arrivare con un livello di performance alto“.
Buffon torna a parlare del calcioscommesse
Inevitabile affrontare l’argomento scommesse che sta sconvolgendo il calcio italiano: “Ho pagato in prima persona a caro prezzo, ma ci ho sempre messo la faccia. È stata una cosa che mi ha fatto crescere. Solo in quel momento capisci gli errori che fai, perchè li fai e capisci che non devi ripeterli. A 25 anni ho anche affrontato un periodo di depressione. I segnali sono stati quelli di una grande pigrizia mentale. Mi sono impaurito perché mi ero accorto di non essere più il Gigi che conoscevo. Ho provato a darmi una mano in modo naturale, ovvero parlando con le persone più care, nascondendo qualsiasi tipo di pudore“.