
L’ex allenatore del Parma: “Quando la proprietà viene da fuori può avere qualche difficoltà in più, ma non vuol dire che non si possa trovare questa cosa”
“Pecchia è molto bravo. Ha sicuramente bisogno di tempo per costruire qualcosa di importante“. Lo ha detto Roberto D’Aversa, ex allenatore del Parma durante la quarta puntata di DnaParma in onda su QubiTv. L’ex tecnico crociato se ne intende e, proprio sulla panchina gialloblù, ha costruito qualcosa di straordinario grazie a quello che lui chiama “un gruppo di uomini che andava in campo e giocava da squadra“. Due promozioni, una dalla Lega Pro alla Serie B, poi le porte della Serie A che gli si sono spalancate dopo una splendida cavalcata. Guidata da D’Aversa in panchina e da Daniele Faggiano in prima linea, sostenuti entrambi dalla forza di una proprietà che “ci ha trasmesso senso di appartenenza. Io ho avuto dei momenti di difficoltà. L’anno della Lega Pro, la Serie B dove non dimentico il 4-0 ad Empoli in cui un’altra società poteva esonerarmi… la mia società mi ha dato forza, ma sicuramente lì avevano nel DNA questa cosa i vari Gandolfi, Ferrari, Barilla, Pizzarotti, gente che trasmetteva il senso di appartenenza alla città. Quando la proprietà viene da fuori può avere qualche difficoltà in più, ma non vuol dire che non si possa trovare questa cosa. Una persona come Marco Ferrari la terrei all’interno del club proprio per trasmettere quel senso di appartenenza. Ma oltre a loro c’erano ragazzi che volevano un obiettivo, capitanati da Lucarelli. Il merito è stato di tutti, dalla proprietà ai magazzinieri, perché tutti partecipavano per raggiungere l’obiettivo che solo il Parma ha raggiunto. Serve tempo, Pecchia è molto bravo, sta costruendo qualcosa. Basta una partita e si potrebbe parlare di altro, serve costruire per tornare al livello di prima“.
