Tra le divergenze con Krause sul mercato, anche il parere contrario del presidente all’acquisto del capocannoniere del campionato di Serie B
La trattativa che avrebbe dovuto portare Massimo Coda al Parma era molto avanti. Si è arenata in seguito alle dimissioni del direttore dell’Area Tecnica Javier Ribalta, che sembrano averne frenato il buon esito. E proprio l’affare legato all’attuale capocannoniere dell’ultimo torneo di Serie B sarebbe stato ulteriore oggetto di contesa tra il dirigente spagnolo e Kyle Krause. Il presidente americano, com’è risaputo ormai, preferirebbe profili più giovani e – possibilmente – internazionali. Evidentemente questi venti mesi a stretto contatto con il calcio italiano non gli sono serviti a capire molto di questo macro cosmo governato da regole non scritte. Le sue ambizioni, legittime e valide, si sciolgono davanti a una realtà che per ora boccia di netto la sua strategia.
Eppure i discorsi per Massimo Coda erano molto avanzati. L’attaccante era nelle mire del Parma, Javier Ribalta si era mosso per tempo strappando un accordo verbale con il calciatore e approfittando del pagamento di una clausola non esosa presente nel contratto e che avrebbe favorito il trasferimento dell’ex Parma che anche l’anno scorso avrebbe accettato volentieri il trasferimento. Ma i pensieri di Krause non erano convergenti con le strategie del manager spagnolo e l’affare Coda avrebbe contribuito ulteriormente a indirizzare la decisione del Managing Director Sport verso le dimissioni.