L’Associazione prende le distanze dallo striscione esposto nella notte, dopo la sconfitta del Parma contro la Ternana, da ignoti
“KK go home”. Tre parole su uno striscione che campeggia al Petitot. Non porta firme, non è siglato, ma è chiaro e non ha bisogno di traduttori. Nel mirino dei tifosi, delusi e arrabbiati dopo la sconfitta contro la Ternana al Tardini, la seconda consecutiva dopo quella di Cremona, l’ottava in stagione, è finito per la prima volta anche il presidente. Krause, fermo a nove vittorie su 62 partite, da quando è proprietario del club ha avuto poche soddisfazioni, ha collezionato una retrocessione e oggi conserva una manciata di punti dalla zona play out, un traguardo affatto contemplato in partenza. Il suo ottimismo, dispensato a inizio partita con il solito saluto ai calciatori e allo staff durante il warm up pre-‘partita, non è servito a galvanizzare il gruppo, attualmente senza alcuna certezza e attanagliato da paure che limitano fortemente il gruppo. Non è bastato un mercato che ha portato – tra gli altri – Simy e Pandev (out contro la Ternana) a Iachini per ridurre le distanze con le grandi. Il tempo per scalare posizioni c’è a patto che si cominci a vincere. Altrimenti è meglio guardarsi indietro.
Intanto, il segretario di Associazione Petitot, Maurizio Marchinetti, dopo lo striscione esposto nella notte proprio nel palazzo del Petitot che invitava il presidente Krause a tornare a casa, precisa che quel messaggio – come avevamo scritto – non porta nessuna firma ed “è stata opera di ignoti. L’Associazione Petitot si dissocia da questo messaggio“.