“Dopo Lecce ho sentito due pappagalli dire che era meglio smettere. E sentire gli stupidotti mi serve per motivarmi e dire: ‘Adesso vi sistemo io’ “
“La vera differenza tra gli atleti e gli uomini la fa la quantità di calore che riesci ad esprimere, l’energia con la quale contagi gli altri. Sono cose che partono da dentro e dall’orgoglio, dal non voler essere secondi a nessuno e battere i luoghi comuni“. Gigi Buffon alza ancora l’asticella. E’ carico e con il fuoco che arde dopo l’1-1 contro il Como, che lo ha visto protagonista ancora. Para il secondo rigore, poi salva in almeno un paio di occasioni la porta del Parma. “Partire da dietro la riga di porta mi dà la possibilità di poter fare una finta – dice a Sky -.Partendo dalla riga con una finta sono già fuori. E’ un piccolo escamotage. Sto bene, mi sento bene e ho fatto la scelta più giusta. Nonostante dopo Lecce abbia sentito due pappagalli dire che era meglio smettere. È stato un tempo andato male, ma bisogna guardare le altre 14 partite. E sentire la gente che quando scendo da casa mi dice “Gigione portaci in Serie A”. Questo mi dà la carica e mi fa stare bene. E sentire gli stupidotti mi serve per motivarmi e dire: ‘Adesso vi sistemo io’.
Perché la verità è che io ho sempre giocato per i miei compagni, per la società e per me stesso. Ho sempre giocato per la gente. E sono cose impagabili, delle quali mi nutro. Cose che fanno la differenza e mi fanno stare bene come sto. I rigori? Io ho sempre dovuto lottare con i luoghi comuni anche di fronte alle evidenze. Quando ci sono i numeri, mi sembra di essere molto lontano dal non essere un pararigori. Però bisogna accettarlo, stare zitti e lavorare. Che poi la vita ti da modo di rifarti. Qua c’è da parare perché siamo ancora quattordicesimi e siccome l’ambizione era un’altra adesso lasciate che mi concentri su quello che dobbiamo fare bene, poi a maggio tiriamo le somme e vediamo“.