Sabato si affronteranno il terzultimo e il peggior attacco della serie A che pagano oltremodo la scarsa vena realizzativa dei numeri “nove”
Quella di sabato sarà la sfida tra due degli attacchi più anemici dell’intera serie A. Il Parma, nonostante la crescita dell’ultimo periodo, è ancora il peggiore con appena 29 gol all’attivo, il Cagliari ne vanta 31 e si piazza al terzultimo posto di un soffio davanti al Benevento. Una crisi riconducibile a molti fattori (compresa la “rivoluzione” estiva in panchina e i continui acciacchi degli uomini chiave) e sfociata, in primis, nei numeri impietosi dei propri centravanti. Escludendo Joao Pedro che attaccante puro non è e da solo ha siglato tredici reti, poco meno della metà del bottino complessivo, i bomber di peso stanno facendo mancare il loro supporto dal punto di vista realizzativo.
L’ATTACCO PIANGE. Il migliore, si fa per dire, è Simeone arrivato a quota 6, di cui cinque nelle prime sei giornate e uno solo, peraltro ininfluente alla Juve, nelle restanti 24 giocate finora. Lodevoli l’impegno e l’abnegazione di Pavoletti e Pellè, divenuti titolari del ruolo ma bloccati rispettivamente a due e uno. Uno è anche il magro raccolto di Cornelius, al quale francamente sono stati recapitati pochissimi palloni. Ancora fermi al palo l’ex Cerri così come Inglese e Zirkzee, entrambi ai box e col serio rischio di chiudere la stagione all’asciutto. Facendo una semplice somma algebrica fanno dieci centri in sette attaccanti, sei in meno del solo Simy che ha provato invano a tenere a galla il Crotone.