L’ex centrocampista del Parma, ospite ieri sera a Bar Sport, torna sull’episodio contro la Juve. “Mi è costato carissimo, fui emarginato”
L’ex centrocampista del Parma, Dino Baggio, ospite telefonico ieri sera a Bar Sport in onda su 12 Tv Parma, ha parlato anche del famigerato episodio accaduto nel gennaio 2000 contro la Juve quando dopo l’espulsione rimediata dall’arbitro Farina si strofinò le dita mimando il gesto dei soldi. “Quel gesto mi è costato carissimo ma lo rifarei ancora un milione di volte. Con l’arbitro Farina, che purtroppo è venuto a mancare, mi sono chiarito e lui non c’entrava niente. In realtà pagai anche con l’esclusione dalla Nazionale. Dovevo fare gli Europei, invece Nizzola mi chiamò e disse “starai fuori un paio di gare poi torni, vogliamo dare un esempio..” e invece fu tanto sincero che non tornai più in azzurro“.
PIAZZA SPECIALE. “Parma era una piazza diversa da molte altre perchè ti lasciava lavorare in pace, anche quando non si faceva bene. L’importante era metterci l’impegno mentre su altre piazze se perdi una o due partite si respira subito una brutta aria. Poi avevamo una squadra forte ma grazie anche alla piazza c’era serenità e arrivavano i risultati“.
SINTONIA. “A Parma c’era un gruppo forte, con uno zoccolo duro di italiani. Gli allenatori l’avevano capito e più che altro gestivano il gruppo, lasciando un po’ liberi i campioni. In campo qualche nozione tattica serve sempre ma il campione dev’essere libero di fare i colpi. Poi l’importante è dare sempre il massimo“.