L’ex attaccante del Parma ricorda la partita con la Reggiana nel maggio del ’90. “Volevo entrare tra i marcatori, una grande emozione”
Alessandro Melli ricorda alla Gazzetta di Parma le sensazioni vissute il 27 maggio del 1990 quando nel derby con la Reggiana al Tardini mise il sigillo sulla prima storica promozione del Parma in serie A. “Per me era qualcosa di speciale, per tanti motivi. Da parmigiano che gioca contro la Reggiana. Non volevo solo vincere ma volevo anche entrare tra i marcatori. Tutto questo mi ha dato orgoglio, soddisfazione, emozione”.
MOMENTO DIFFICILE. “Tutti abbiamo dato qualcosa in più dopo la scomparsa di Ernesto Ceresini. Anche se quel lutto per noi era stato molto traumatico. Si faticava a metabolizzarlo. Siamo andati oltre l’ostacolo, in primis proprio il figlio Fulvio che fece un lavoro fantastico, da grande dirigente“.
CRESCITA. “Ero molto insicuro. Davanti alla mia gente, ai miei amici ho fatto fatica. E quella stagione per me è stata fondamentale per scrollarmi di dosso le mie paure. Capivo di avere delle qualità ma non riuscivo a esprimerle. E quell’anno ho capito che potevo andare in campo senza timori. Grazie anche a Nevio Scala che ha avuto un’incidenza importante, forse non tanto sull’aspetto tattico ma nel prendere in mano le redini della situazione“.
OBIETTIVO. “Per me era già un obiettivo raggiunto. Da ragazzo la A era il mio obiettivo. Ed esserci arrivato, da protagonista, nella mia città, è stato bello. Avevo tanta gioia che non mi rendevo nemmeno conto. Vivi il momento senza fare progetti e programmi. E anche quando ero in vacanza, non vedevo l’ora di tornare a giocare, in ritiro. Volevo gustarmi il momento, quella A che avevo sempre sognato“.