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L’Aic all’attacco: “Stupore e imbarazzo per le decisioni della Figc”

La possibilità di iscriversi al prossimo campionato pagando ai giocatori una sola mensilità da marzo a maggio ha creato non pochi malumori

L’Assocalciatori non ci sta e passa all’attacco attraverso un comunicato ufficiale che contesta le decisioni assunte nel Consiglio Federale di mercoledì. In particolar modo, quelle relative all’iscrizione per i prossimi campionati che avverrà anche dimostrando di aver pagato ai giocatori una sola mensilità da marzo e maggio.

STUPORE E IMBARAZZO. “I Consiglieri hanno condiviso il grande stupore ed imbarazzo per le decisioni in tema di Linee Guida per le Licenze Nazionali 2020/2021 e dall’incertezza generata per il mondo dilettante e per la serie A femminile. È forte la delusione nell’apprendere che i club di tutte le serie professionistiche potrebbero iscriversi  al campionato 20/21 a fronte del pagamento di un solo mese di stipendio del periodo marzo-giugno 2020. Si tratta di norme programmatiche irricevibili che in Consiglio Federale hanno trovato la ferma opposizione dei rappresentanti di atleti e tecnici e che pregiudicheranno la tranquillità economica della maggior parte dei tesserati professionisti”. 

UN MESE DI STIPENDIO. La Federazione, infatti, è intenzionata a controllare per l’iscrizione di fine agosto (termine della stagione 19/20 prorogato durante la stessa riunione) l’avvenuto pagamento delle retribuzioni di marzo, aprile e maggio 2020 per tutte e tre le categorie professionistiche. Con la particolare previsione che, in caso di contenzioso per le mensilità di marzo e aprile, si dovrà dimostrare il pagamento della sola mensilità di maggio 2020“.

STORTURA.Siamo di fronte ad una vera e propria stortura se pensiamo che nel periodo di marzo si sono disputate gare in tutti e tre i campionati professionistici. Mentre nel periodo di lockdown tutti gli atleti, la maggior parte senza potersi allontanare dalla sede di lavoro, hanno continuato a svolgere le quotidiane sedute di allenamento da casa e su indicazione del Club“.

LE PAROLE DI TOMMASI. Queste le parole del presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, all’Ansa: “C’è una situazione eccezionale, per il coronavirus, e si pensa di risolverla con le solite logiche. Provo a scaricare sull’altro il problema, se possibile anche a fregarlo. E’ questo che mi preoccupa, e direi non solo nel calcio. L’opinione comune è che il calciatore in fondo non si può lamentare: c’è chi in questi giorni sta davvero in difficoltà, e la gente pensa ai grandi ingaggi. Ma il problema è della maggioranza che vive di calcio, non della parte, minoritaria, che si arricchisce“.

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