Il 9 maggio del 2004 l’ex Adriano spezza il sogno Champions del Parma omaggiato a fine partita dagli 8mila tifosi ospiti accorsi a Milano
Uno dei momenti più belli e significativi dell’ultradecennale rapporto tra squadra e tifosi peraltro un’ora dopo la fine della partita che ha, di fatto, spezzato il sogno Champions del Parma. Eppure i 8mila tifosi crociati continuano a cantare dal primo anello blu di San Siro finchè i ragazzi di Prandelli, più forti del crac Parmalat e delle gravi difficoltà societarie, non rientrano in campo a ricevere il caloroso abbraccio del loro pubblico. “Che importa se c’è una situazione strana..ci basterà vedere la maglia per cantare ancora“, il coro che accompagna la seconda parte di stagione in cui si sfiorerà un’impresa quasi inimmaginabile e negata solo dalla punizione dell’ex Adriano.
ULTIMO SFORZO. Il Parma si presenta allo scontro diretto in casa dell’Inter alla penultima giornata con due lunghezze di vantaggio e può permettersi di gestire due risultati su tre per difendere il quarto posto che significherebbe preliminari di Champions. “L’ultima crociata per sognare“, recita lo striscione dei Boys prima dei 90′ più importanti dell’intero campionato. Zaccheroni lascia in panchina il fresco ex Adriano, ceduto a gennaio, ma i nerazzurri cominciano a ritmi elevati: Stankovic di testa colpisce la traversa su corner dalla sinistra di Kily, Vieri col sinistro da centro area calcia a lato di un soffio.
RIMPIANTO CARBONE. Agli ospiti capita una sola vera chance colma di rimpianti. Al 16′ rimessa laterale di Marcello Castellini, geniale sponda aerea di Gilardino per Carbone che in controbalzo prende il palo interno, complice il tocco determinante del portiere Toldo. La girata di Gilardino non troppo lontana dallo specchio su punizione di Bresciano dalla trequarti chiude un primo tempo vivace solo in avvio.
COMANDA L’IMPERATORE. A cambiare le carte in tavola è l’ingresso di Adriano che, in campo da appena cinque minuti, si guadagna (ostruzione di Bonera) e poi spedisce alle spalle di Frey una punizione irresistibile da oltre venti metri. Il sinistro al fulmicotone vale il sorpasso in classifica ma l’Imperatore, memore del suo anno e mezzo trascorso a Parma, non esulta e sembra chiedere scusa ai suoi ex compagni. E’ sempre il brasiliano a mancare il bis sempre su calcio piazzato e procurarsi il fallo da cui scaturisce la seconda ammonizione di Blasi, che lo trattiene leggermente e finisce anzitempo sotto la doccia.
FINALE AGRODOLCE. Capitan Zanetti nel recupero va vicino al raddoppio in diagonale ma al triplice fischio finale dell’arbitro Rosetti la festa dell’Inter, ora a più uno in attesa della trasferta decisiva di Empoli, è subito bilanciata dai canti del popolo gialloblù che, nonostante la comprensibile delusione per la sconfitta, omaggia i suoi “eroi”, autori di un cammino da incorniciare. Un senso d’appartenenza che si è visto poche altre volte e consentì di scrivere una straordinaria pagina di sport. Quel pomeriggio il crac Parmalat e le incertezze sul futuro si fermarono fuori da San Siro.
INTER-PARMA 1-0
Marcatore: 16′ st Adriano
INTER (4-2-3-1): Toldo; J. Zanetti, F. Cannavaro, Materazzi, Cordoba; C. Zanetti, Emre; Kallon (11′ st Adriano), Stankovic, Kily Gonzalez (39′ st Recoba); Vieri (41′ st Helveg). A disp.: Fontana, Gamarra, Farinos, Karagounis. All.: Zaccheroni.
PARMA (4-2-3-1): Frey; Castellini, Bonera, Ferrari, Potenza (18′ st Seric); Barone, Blasi; Marchionni, Carbone (5′ st Morfeo), Bresciano (30′ st Zicu); Gilardino. A disp.: Amelia, Benarrivo, Donadel, Cammarata. All.: Prandelli.
Arbitro: Rosetti di Torino
Note: Spettatori 75mila circa. Espulso al 32′ st Blasi (P) per doppia ammonizione. Ammoniti C.Zanetti, Emre, Kily Gonzalez, Vieri (I), Barone e Blasi (P). Calci d’angolo: 7-2 per l’Inter.
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